Dopo settimane di trattative e polemiche arriva la svolta sui tank per l’Ucraina. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente americano Joe Biden avrebbero trovato l’accordo: gli Usa sono pronti a inviare gli Abrams M1 (secondo la Cnn 30 tank in settimana, ma i tempi consegna non sono chiari) e la Germania, dal canto suo, a fornire i Leopard finora negati. Il premier britannico Rishi Sunak ha affermato in un tweet che è “giusta la decisione degli alleati e degli amici della Nato di inviare carri armati in Ucraina”. Il primo ministro ha poi sottolineato che insieme ai Challenger 2 del Regno Unito “rafforzeranno la potenza di fuoco difensiva” dell’esercito di Kiev e in questo modo “stiamo accelerando i nostri sforzi per garantire che l’Ucraina vinca questa guerra e si assicuri una pace duratura”.
Arriva immediata la replica di Mosca, secondo cui si tratta di una palese provocazione: “Le forze armate russe distruggeranno i carri armati M1 Abrams di fabbricazione statunitense e altri equipaggiamenti militari della Nato se verranno forniti all’Ucraina” afferma l’ambasciatore russo negli Stati Uniti, Anatoly Antonov, sottolineando che Washington vuole infliggere alla Russia una “sconfitta strategica”. E il portavoce del Cremlino Peskov conferma: “Bruceranno nello stesso modo degli altri”. Intanto un allarme aereo in tutta l’Ucraina è stato annunciato questa mattina, come riportato dai media locali. Il presidente Zelensky: “La Russia si sta preparando per una nuova ondata di aggressione con le forze che è in grado di mobilitare. I primi segnali si possono già vedere in Donbass, nel Sud-Est dell’Ucraina. Ora gli occupanti stanno già aumentando la pressione su Bakhmut, Vuhledar e altre direzioni. I padroni della Russia vogliono gettare più persone e attrezzature nei combattimenti”.
Michela Lopez