Alla vigilia dell’anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina all’Onu andrà al voto una nuova risoluzione a favore della pace, dalla quale si attende un massiccio sostegno a Kiev. Il documento invoca una “pace globale, giusta e duratura in Ucraina in linea con i principi della Carta Onu”, ha ricordato il ministro degli Esteri Antonio Tajani intervenendo tra i primi in assemblea e abbracciando il suo omologo ucraino Kuleba alla fine del suo discorso. Il ministro ha riaffermato l’unità del governo su questo tema, esortando a raddoppiare gli sforzi diplomatici per una soluzione del conflitto. Tuttavia la Lega frena sul nuovo invio di armi a Kiev, mentre persistono tensioni sulle parole di Berlusconi sulla guerra e la reazione di Zelensky.
Vladimir Putin intanto minaccia la Moldavia e rilancia l’asse con la Cina, dopo aver ricevuto al Cremlino Wang Yi, inviato del presidente cinese Xi Jinping. Secondo il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ci sono “alcuni segnali” che la Cina avrebbe piani per supportare la Russia nell’invasione dell’Ucraina. Il segretario fa appello a Pechino perché “desista” dai suoi piani che, appoggiando una guerra illegale, costituirebbero una violazione del diritto internazionale.
Il presidente russo Putin ha annunciato in un discorso video pubblicato sul sito del Cremlino in occasione della Giornata del Difensore della Patria che sarà data particolare enfasi al potenziamento dell’armamento nucleare del Paese. Putin ha affermato che i sistemi missilistici russi di punta basati sui silo Sarmat, armati con missili balistici intercontinentali orbitali pesanti a propellente liquido in grado di trasportare cariche nucleari, entreranno in servizio nel 2023.
Michela Lopez