“Non c’è un livello particolare di allerta in Italia, una delle primissime cose fatte nel giorno degli attacchi di Hamas è stato rafforzare la sicurezza nei luoghi sensibili per le comunità ebraiche”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, partita ieri sera per una doppia visita in Mozambico e Congo, la cui durata è stata ridotta a un’unica
giornata per la gravità della situazione in Israele. Da Maputo ha spiegato, a tal proposito, che “i nostri servizi di sicurezza sono allertati” anche sul rischio emulazione e “alcune valutazioni si devono fare sul controllo di chi entra e arriva da fuori, in particolare dalla rotta balcanica. E’ uno degli elementi su cui lavoriamo incessantemente, è una delle ragioni per cui oggi abbiamo ristretto questo visita”.
“Deve far riflettere sui fatti di questi giorni che qualcuno possa emulare tale terrore – ha proseguito la premier – e sono estremamente colpita dal fatto che i miliziani di Hamas volessero riprendere scene così atroci”. “Confesso di essere abbastanza preoccupata dallo scenario, bisogna evitare che il conflitto possa avere una escalation”, ha chiarito. spiegando che “è una fase molto delicata in cui bisogna mantenere il più alto livello possibile di interlocuzioni con gli alleati e gli attori che possono essere coinvolti”.
Tante le implicazioni del conflitto, da quelle sanitarie, economiche, a quelle umanitarie. “Quello umanitario è un tema su cui si siamo mossi nei giorni scorsi, è una delle questioni poste ai nostri interlocutori per il ruolo di Giordania, Egitto, che può essere importante”, ha detto la presidente Meloni rispondendo a una domanda sulla situazione a Gaza in vista di una reazione di Israele. “C’è anche il tema degli ostaggi, la situazione è delicata – ha aggiunto – quello che si può fare è continuare a dialogare. Non è facile la posizione di Israele dopo le immagini che si sono viste, bisogna muoversi con cautela”.
Alla missione partecipa anche l’ad di Eni, Claudio Descalzi. La premier non nasconde che il momento sia delicato e che il conflitto possa avere ripercussioni sulle forniture di gas.
“Abbiamo dovuto restringere un po’ i tempi ma è un’ulteriore testimonianza dei rapporti solidi che Italia e Mozambico intrattengono da molti anni e sono stati testimoniati anche dalla visita del presidente della Repubblica Mattarella e del
ministro degli Esteri Tajani”, ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nell’incontro con il presidente della
Repubblica del Mozambico Filipe Nyusi a Maputo. “Siamo due nazioni amiche che hanno imparato a lavorare insieme, si sono accompagnate nei momenti difficili come accaduto qui durante la guerra di indipendenza, nella lotta al terrorismo, e come accade anche nel tentativo di rafforzare ulteriormente il nostro partenariato strategico che credo sia di estrema importanza – ha aggiunto la premier -. Ed è di estrema importanza, particolarmente in questa stagione storica”. “Abbiamo dovuto rinviare a gennaio la conferenza Italia-Africa che era prevista a novembre per capire meglio il quadro della situazione internazionale che sta evolvendo. Il Presidente del Mozambico ha garantito la sua presenza e la cooperazione nella stesura del Piano Mattei. Non ci sarebbe nulla di nuovo se presentassimo un piano all’Africa.
La cosa nuova è scriverlo insieme, stabilire le priorità e portare avanti una strategia”, ha detto la presidente del
Consiglio nelle dichiarazioni congiunte con il presidente del Mozambico.
La presidente Meloni è stata chiara, ha detto che nel settore energetico possiamo fare di più e molto meglio, e sono d’accordo. L’Eni a Cabo Delgado sta realizzando il suo lavoro, con tanti progetti visibili, e la popolazione lo vede. È un’azienda all’avanguardia”, ha chiarito nelle dichiarazioni congiunte Nyusi.
congiunte
Stefania Losito