Oltre alla vice presidente Loredana Capone sono tante le donne elette alla direzione nazionale
Elly Schlein è stata ufficialmente proclamata nuova segretaria del Partito Democratico durante l’assemblea nazionale. Stefano Bonaccini, con cui si è contesa il ruolo alle primarie, è stato eletto presidente, come richiesto proprio dalla nuova segretaria. L’assemblea ha poi scelto due donne come suoi vice: la presidente del Consiglio regionale pugliese, Loredana Capone e la deputata Chiara Gribaudo.
La quota rosa pugliese è davvero importante. Nella direzione nazionale, infatti, sono state elette anche Adalisa Campanelli, Rosa Cascella, Alessia De Santis, Titti De Simone, Laura Manta e Paola Romano.
Faranno parte della squadra, inoltre, i deputati Marco Lacarra e Ubaldo Pagano, i senatori Alberto Losacco e Francesco Boccia, oltre al vice presidente della giunta regionale, Raffaele Piemontese e il consigliere Michele Mazzarano. Nella direzione nazionale entrano di diritto, infine, il governatore Michele Emiliano, il sindaco di Bari Antonio Decaro, il segretario regionale del Pd Domenico De Santis e quello provinciale di Bari Giuseppe Giulitto.
“Chi aveva scommesso sulla fine del Pd ha perso la scommessa, siamo ancora qui, più forti e uniti e stiamo arrivando. Sarà questa per noi un nuova primavera”. Sono queste le prime parole di Schlein da nuova segretaria Pd.
Schlein mette subito le cose in chiaro. “Sarò la segretaria di tutti. Da oggi per me chi ha votato chi non conta niente. Questo è l’impegno che mi prendo. Anche di chi non mi ha sostenuta. Vorrei costruire una leadership che non abbia paura di circondarsi delle persone più competenti, non quelle più fedeli”.
E ancora: “Bisogna salvaguardare il pluralismo ma senza rinunciare a una linea chiara, comprensibile. Non serve una resa dei conti identitaria, ma mettere a valore le nostre differenze, senza farci silenziare da esse, o farci rincorrere con compromessi al ribasso”.
Infine i temi politici che porterà avanti con il suo Pd. “Questo Paese ha bisogno di essere ricucito. E di fronte a questa destra sarebbe irresponsabile se non trovassimo terreno di battaglia comune con le altre opposizioni. Penso alla difesa della nostra Costituzione, penso a Firenze dove ci siamo ritrovati in molti per dire no alla violenza politica, a un’aggressione squadrista che non può essere mai tollerata”.
“Sulla battaglia sul salario minimo vi chiedo la massima determinazione e ho sentito aperture importanti da Terzo polo e Cinque stelle – ha aggiunto – portiamolo avanti insieme. E poi una grande battaglia a difesa della Sanità pubblica ed universalistica”.
Un passaggio anche su autonomia differenziata e migranti. “Ci opporremo con forza a questo disegno pericoloso di Calderoli sull’autonomia differenziata, perché vuole dividere un Paese che deve essere ricucito, non c’è riscatto dell’Italia senza riscatto del Sud”.
“Abbiamo toccato con mano l’inumanità delle scelte di chi oggi governa il Paese. Noi siamo stati i primi a chiedere al ministro Piantedosi cosa fosse accaduto a Cutro. Eppure né Piantedosi, né Salvini, né Giorgetti, né Meloni hanno risposto”.
Gianvito Magistà