L’allarme anti-aereo è stato diramato a Kiev e in undici regioni dell’Ucraina. Nella giornata di ieri due persone sono morte, tra cui un bambino di dieci anni, e altre dieci sono rimaste ferite in seguito ad attacchi russi nella regione di Donetsk. Lo ha reso noto su Telegram il capo dell’amministrazione militare regionale, Pavlo Kyrylenko, che ha spiegato che intorno alle 19 locali (le 18 italiane) l’esercito di Mosca ha lanciato munizioni a grappolo su un bacino idrico della città, colpendo le persone che si trovavano sulle sponde del bacino.
Intanto le forze ucraine hanno annunciato che continueranno a colpire la Crimea occupata e il ponte di Kerch che collega la Russia continentale alla penisola annessa da Mosca. “Tutti questi obiettivi”, ha spiegato il ministro della Difesa ucraino, Oleksii Reznikov, “sono obiettivi ufficiali perché ridurranno la loro capacità di combattere contro di noi e continueranno a salvare le vite degli ucraini”. Rispondendo alla domanda se l’obiettivo di Kiev sia quello di mettere fuori uso il ponte in modo permanente, Reznikov ha spiegato che è “una tattica normale distruggere le linee logistiche del nemico per bloccare le possibilità di ottenere più munizioni, più carburante, più cibo eccetera”.
L’Agenzia internazionale energia atomica (Aiea) ha intanto confermato la presenza di mine nell’area della centrale di Zaporizhzhia, mentre il presidente della Repubblica italiano, Sergio Mattarella, ha definito “gravissima e sciagurata” la scelta di Mosca di interrompere l’accordo sul grano ucraino.
Vincenzo Murgolo