Il gabinetto di sicurezza del governo di Israele ha votato lo stato di guerra nel Paese, dove ora è possibile intraprendere “attività militari significative”. Un passaggio necessario in base alle leggi israeliane, secondo le quali non si può andare in guerra senza una decisione del governo. Intanto il bilancio dei morti in Israele dopo l’attacco da Gaza da parte di Hamas è salito a 600 con 2mila feriti, di cui almeno 300 gravi, e 750 dispersi, probabilmente ostaggi nei Territori. Sul fronte palestinese, invece, i morti sarebbero 313 e i feriti 1900. Nei circa 500 attacchi dell’esercito israeliano su Gaza sarebbero stati uccisi 400 miliziani e liberati i residenti di due kibbutz, Bèeri e Ofakim, che si erano asserragliati nelle abitazioni. Liberata anche la stazione di polizia di Sderot, occupata dai miliziani di Hamas, dieci dei quali sono rimasti uccisi.
HAMAS: “SOSTEGNO DALL’IRAN” – Hamas, dal canto suo, ha fatto sapere di tenere gli ostaggi nei tunnel e di aver avuto il sostegno dell’Iran nell’attacco. Gli stessi media di Teheran hanno riferito di colloqui tra il presidente Raisi e i leader di Hamas e della Jihad islamica. Intanto Hezbollah ha affermato di aver usato “un gran numero di colpi di artiglieria e di missili guidati” dal Libano su posizioni israeliane nella zona contesa delle Fattorie di Sheeba.
FONTI: “IN ISRAELE PRESENTI DUE CELLULE DORMIENTI” – Secondo fonti israeliane, nel Paese sarebbero ancora presenti “due cellule dormienti” di Hamas pronte a entrare in azione se i militari israeliani dovessero entrare nella striscia di Gaza per un’operazione di terra. L’invasione di alcune zone rappresenta uno scenario dato per scontato. Quanto invece andrà in profondità l’operazione, sottolineano ancora le fonti, dipenderà invece dall’entità delle perdite provocate dall’attacco di Hamas.
UCCISI DUE TURISTI ISRAELIANI AD ALESSANDRIA D’EGITTO – Ad Alessandria d’Egitto, intanto, due turisti israeliani sono morti insieme alla loro guida. A sparare, a quanto si apprende, sarebbe stato un agente di polizia vicino al santuario Aumd al-Sawari, nella zona di El Mashiyya. Un altro egiziano è rimasto ferito ed è stato trasportato in ospedale. Il poliziotto è stato arrestato e secondo gli inquirenti avrebbe sparato “alla cieca, con la propria arma personale”.
TAJANI: “NON CI SONO NOTIZIE NEGATIVE DAGLI ITALIANI PRESENTI IN ISRAELE. IN EGITTO PER PROMUOVERE L’INTERVENTO DEI PAESI ARABI MODERATI” – Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha invece fatto sapere che “non ci sono notizie negative” dai 18mila italiani residenti nello Stato ebraico. Il titolare della Farnesina ha anche annunciato che andrà in Egitto per promuovere l’intervento dei Paesi arabi moderati. “Vogliamo una de-escalation”, ha sottolineato Tajani, precisando che “nessuno vuole che scoppi un’altra guerra di ampio raggio, fermo restando il diritto di Israele a difendersi”. Il ministro ha poi dichiarato di contare anche sull’appoggio di Arabia Saudita, Giordania ed Egitto, definiti “Paesi moderati che non vogliono un’estensione del conflitto”.
ITA, LUFTHANSA E AIR FRANCE CANCELLANO I VOLI PER ISRAELE – La compagnia aerea Ita ha intanto cancellato fino a martedì mattina tutti i voli per Tel Aviv per preservare la sicurezza di passeggeri ed equipaggi di fronte all’offensiva di Hamas e alla risposta di Israele. Anche Lufthansa, la compagnia di bandiera tedesca, ha annunciato la cancellazione di tutti i voli da e per Israele fino a domani. Sul proprio sito ufficiale la compagnia ha aggiunto che “le decisioni sul prossimo programma dei voli verranno prese all’inizio della settimana”, invitando i passeggeri a verificare lo stato attuale del volo prima di recarsi in aeroporto”. Una decisione simile è stata presa dalla francese Air France, che ha cancellato i voli da e per Tel Aviv previsti per oggi e per domani. Sono in atto, ha precisato la compagnia, misure commerciali che consentono ai clienti di posticipare o annullare il viaggio gratuitamente.
Vincenzo Murgolo