Il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro è stato rinviato a giudizio dal Gup di Roma nell’ambito del procedimento che lo vede accusato di rivelazione del segreto d’ufficio in relazione alla vicenda dell’anarchico Alfredo Cospito. Il processo inizierà il prossimo 12 marzo. “Confidavamo in una decisione diversa perché c’erano tutti i presuppostI per una sentenza di non luogo a procedere”, ha commentato l’avvocato Giuseppe Valentino, difensore del
sottosegretario alla Giustizia.
La procura di Roma aveva ribadito, nell’ambito dell’udienza davanti al Gup, la richiesta di non luogo a procedere per Delmastro. A luglio la giudice per le indagini preliminari Emanuela Attura aveva disposto per il sottosegretario l’imputazione coatta respingendo la richiesta di archiviazione già avanzata dalla procura.
Il giudice Maddalena Cipriani ha d’altro canto respinto la richiesta avanzata da quattro deputati del Pd di costituirsi parte civile.
IL FATTO – il 31 gennaio scorso il deputato di Fdi, Giovanni Donzelli, aveva riportato, in aula alla Camera, alcuni passaggi di conversazioni registrate che l’anarchico Alfredo Cospito, detenuto al 41bis e in sciopero della fame per sei mesi, aveva avuto due settimane prima, nel carcere, con boss mafiosi che condividevano con lui l’ora d’aria del carcere duro. Avevano parlato della battaglia per indurre lo Stato a modificare la misura detentiva. Quelle registrazioni, contenute in documenti del ministero, sarebbero state girate a Donzelli dal sottosegretario alla Giustizia Delmastro. Sulla riservatezza di quelle registrazioni si era espresso il guardasigilli Nordio, di fatto assolvendo Donzelli e Delmastro, spiegando che si trattava di registrazioni e non intercettazioni e pertanto non coperte da segreto nell’ambito delle indagini.
Stefania Losito