La Drag Queen salentina Tekemaya ha raccontato sui propri profili social di essere stata vittima di insulti e offese da parte di alcuni giovani della squadra di calcio locale, la Asd Polisportiva Martius, martedì sera, mentre si esibiva in un pub a Martano, nel Leccese, nell’indifferenza dei presenti.
Francesco Bovino, il vero nome dell’artista, sarebbe stato preso in giro e insultato, fino ad arrivare a lanciargli addosso del ghiaccio e a tirargli via la parrucca.
“Da anni faccio questo lavoro – ha scritto sui social Tekemaya – e non mi era mai successo di sentirmi umiliata. Si divertivano nel farlo e soprattutto ridevano nell’umiliarmi, si sentivano forti, ma ciò che mi ha fatto più male è stata l’indifferenza degli altri clienti e anche dei titolari, fatta eccezione per un ragazzo che ha iniziato a urlare contro di loro che se la ridevano!”.
La Polisportiva Martius, nella giornata di mercoledì, ha risposto alla drag queen assicurando che sta “cercando di capire meglio gli accadimenti della serata e capire chi siano i veri responsabili delle vicende accadute”.
Nel messaggio la società tiene a precisare che non era presente al momento dei fatti, ma anche che “in prima battuta prende la distanza da questi comportamenti offensivi e denigratori messi in atto da persone che condividono ben poco con il nostro spirito e sarà pronta a prendere gli opportuni provvedimenti. Noi siamo per il calcio che unisce”.
Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Martano Fabio Tarantino, che ha chiamato Francesco Bovino scusandosi a nome di tutta la comunità. “Abbiamo cercato negli anni di costruire nel nostro percorso, una Comunità inclusiva che valorizzasse le differenze. Una Comunità pronta ad accogliere e non a discriminare, promuovendo continuamente eventi culturali e di sensibilizzazione. Abbiamo condiviso idee ed esperienze per una crescita culturale e una presa di coscienza” ha detto il sindaco.
Tekemaya, sempre attraverso i profili social, ha ringraziato il sindaco e la società sportiva per la solidarietà, augurandosi che i dirigenti di quest’ultima possano “dare una bella tirata di orecchie a chi ha commesso questi atti meschini”.
Gianvito Magistà