Stati Uniti e Gran Bretagna hanno lanciato, la notte scorsa, attacchi aerei contro le postazioni Houthi in Yemen dopo che i miliziani avevano sfidato il monito a non proseguire i loro raid nel Mar Rosso. La conferma è arrivata direttamente dal presidente americano, Joe Biden, che in una nota ha aggiunto che non esiterà “a prendere ulteriori misure per proteggere il popolo americano e il libero flusso del commercio internazionale, se necessario”.
Condanna è stata espressa da Iran e Russia, mentre alle 22 italiane il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite terrà una riunione urgente. È stato il governo di Mosca a chiedere che fosse convocato il vertice. Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha invitato “tutte le parti coinvolte a non aggravare ulteriormente la situazione nell’interesse della pace e della stabilità nel Mar Rosso e nella regione”.
Intanto fonti di Palazzo Chigi hanno fatto sapere che “l’Italia è stata avvisata dell’attacco dagli Stati Uniti”, ma che non è stata chiesta la sua partecipazione. L’Unione europea, dal canto suo, punta ad allargare la missione e si è detta “pronta a inviare tre navi”. Quanto accade nel Mar Rosso, secondo gli esperti, influisce anche sui prezzi del petrolio, in quanto la scelta di tratte più lunghe per evitare l’area provoca un aumento dei costi delle merci.
Vincenzo Murgolo