Israele “ha una proposta sugli ostaggi a Gaza”. Lo ha annunciato il premier israeliano, Benyamin Netanyahu, che ha tuttavia aggiunto di “non poter dire altro”. Il premier, che ha incontrato alla Knesset, il parlamento monocamerale israeliano, alcuni rappresentanti delle famiglie degli ostaggi, ha poi aggiunto che “contrariamente a quanto è sostenuto, non c’è una proposta sincera da parte di Hamas”. “Voglio dirlo”, ha sottolineato, “nella maniera più esplicita, anche perché ci sono molte notizie non corrette che di sicuro vi causano dolore”.
Cresce, intanto, la protesta contro il premier. Questa mattina un gruppo di familiari degli ostaggi israeliani a Gaza ha fatto irruzione nella commissione Finanze della Knesset chiedendo interventi urgenti per il rilascio dei rapiti dalla Striscia. Il gruppo, a quanto si è appreso, fa parte della protesta che da ieri sera si sta svolgendo nei pressi della residenza dello stesso Netanyahu a Gerusalemme. Al premier è rimproverata la scarsa azione per riportare a casa gli ostaggi “prima che sia troppo tardi”. Il gruppo dei manifestanti è stato allontanato dalla commissione, che tuttavia ha sospeso i lavori.
La protesta monta anche a livello parlamentare. I laburisti, che alla Knesset contano 4 seggi su 120, hanno annunciato la loro prima mozione di sfiducia dall’inizio del conflitto nei confronti del premier a causa “del suo fallimento nel riportare a casa gli ostaggi” trattenuti da Hamas a Gaza. Il partito ha poi sottolineato che “il governo non sta prendendo le necessarie decisioni per salvarli e portarli indietro”. I laburisti, guidati da Merav Michaeli, hanno detto di attendersi che i partiti di opposizione “sostengano la mozione di sfiducia”, anche se sono ridotte le possibilità che passi.
Vincenzo Murgolo