Francesco ha citato l’Iliade parlando di uno dei vizi
“Siamo tutti peccatori, tutti, e tutti siamo peccatori con i conti in rosso, e perciò tutti abbiamo bisogno di imparare a perdonare per essere perdonati. Gli uomini non stanno insieme se non si esercitano anche nell’arte del perdono, per quanto questo sia umanamente possibile. Ciò che contrasta l’ira è la benevolenza, la larghezza di cuore, la mansuetudine, la pazienza”. Sono state queste le parole di Papa Francesco nell’udienza generale in cui ha parlato del vizio dell’ira.
L’ira “è un vizio terribile, si diceva, sta all’origine di guerre e di violenze. Il proemio dell’Iliade descrive ‘l’ira di Achille’, che sarà causa di ‘infiniti lutti'”, ha proseguito Papa Francesco. “Ma non tutto ciò che nasce dall’ira è sbagliato. Gli antichi erano ben consapevoli che in noi sussiste una parte irascibile che non può e non deve essere negata. Le passioni in qualche misura sono inconsapevoli: capitano, sono esperienze della vita. Non siamo responsabili dell’ira nel suo sorgere, ma sempre nel suo sviluppo”, ha sottolineato il Pontefice.
Angela Tangorra