Una stretta di mano talmente forte che un imprenditore della provincia di Varese si è trovato a processo a Busto Arsizio con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale.
I fatti risalgono al 2016, anno in cui l’azienda del 40enne, con sede a Cantello, operativa nel settore della lavorazione
delle materie plastiche, fu visitata da due ispettrici dell’ufficio territoriale del lavoro. Sono state proprio le due donne, in servizio quali pubblici ufficiali, a denunciare l’imprenditore perché, a loro dire, in un caso avrebbe stretto in modo troppo forte la mano di un’ispettrice, mentre nell’altro si sarebbe posizionato a una trentina di centimetri di distanza dalla seconda addetta ai controlli iniziando a gridare. Comportamento che alle due donne risultò, violento, minaccioso e intimidatorio.
Al processo la difesa ha portato diversi elementi per giustificare il comportamento dell’uomo: era appena uscito dal reparto produzione e aveva ancora i tappi antirumore nelle orecchie che giustificavano l’alto tono di voce del 40enne. E la stretta di mano tropo forte a parere di chi l’ha ricevuta non può essere considerata una minaccia anche in conseguenza del fatto che l’imputato ha un fisico piuttosto massiccio. Possibile una sanzione da 400 euro. A maggio la sentenza.
Stretta di mano troppo forte: un imprenditore di Busto Arsizio finisce a processo e rischia una multa di 400 euro
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