“Nessun posto è casa mia” è il nuovo disco di Chiara tornata alla musica dopo un lungo periodo di silenzio che ha rotto con la partecipazione al Festival di Sanremo. Sorridente e rilassata si sente a casa tantissimo anche in Puglia lei che è di Padova e dice: “Mi sento così a casa qui che se fossi nata in Puglia sarei comunque io, identica e forse anche meglio perché qui c’è un clima migliore”. Chiara va pazza per i tarallini pugliesi che Daniele le regala durante l’intervista: “Impazzisco e a Milano per esempio non sono così buoni“.
Il suo disco è uscito il 24 febbraio e lei lo descrive così: “E’ un disco che mi rappresenta, con il secondo disco sono andata in controtendenza con quello che avevo fatto prima. Il mio primo disco era già su questa via. C’è voluto un anno e mezzo per farlo, un tempo lungo ma necessario che ha visto la produzione di Mauro Pagani che ha dato al disco un senso vero, con una produzione omogenea e un ritorno agli strumenti suonati e l’attenzione alle parole. Solo un grande maestro come lui poteva rendere credibile un disco con queste intenzioni”.
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A Sanremo Chiara è sembrata più sicura: “Sì, perché la parte difficile l’avevo fatta prima scegliendo di fare questo disco e quella era una buona vetrina per dare il segno senza compromessi di questo mio cambiamento che è la mia direzione. Questa sono io: quella che ai provini di X factor ha portato i Massive Attack. E’ un album semplice, con melodie molte volte orecchiabili che rispettano il messaggio delle parole, perché c’è una grandissima cura ai testi dell’album che è un disco suonato. Avevo voglia di musica vera: “Io vengo dai piano-bar, dall’acustico e avevo voglia di tornare a quella musica lì“.
“Nessun posto è casa mia” ha un doppio significato: “E’ un pezzo che può essere interpretato da chiunque e come vuole, dipende da quello che stai vivendo. Io scelgo la malinconia che tra tutte è la corda che mi tocca di più, che è poetica, è ispirazione e un bellissimo sentimento ma è una sfumatura di questo disco che mette in risalto le sfumature mentre intorno è tutto un etichettare le cose come bianche o nere ma il grigio è bellissimo”.
Questo album è per Chiara il disco del cambiamento: ma quali sono state le fasi che l’hanno portata a cambiare? “Io credo che per realizzare un cambiamento bisogna azzerare tutto, distruggere e rifare, io non sono per le ristrutturazioni. Io ho cambiato il mio stile di vita che negli ultimi anni non era salutare, l’ho fatto per star meglio e mi ha fatto tornare al peso forma, ma se vedessero tutti quanto mangio! Magari mangio cose buone”.
Su undici tracce del disco, quattro le ha scritte nel salotto di casa sua che evidentemente ispira molto! Chiara risponde ridendo e racconta che: “Io invitavo gli autori a casa mia a prendere il te e non c’era la pressa di dover chiudere per forza una canzone: se veniva fuori era per divertimento e in realtà le canzoni dovrebbero venire fuori così. Continuavo a far provini e siccome non mi cagava nessuno non solo mi sono laureata ma ho fatto anche la specialistica!”, ride. “Però” – continua – “tutti i no che ho preso mi hanno fatto capire che questo era quello che volevo fare e anzi, se vi dicono dei no, andate avanti perché quello vi fa capire se davvero la passione per la cosa che fate l’avete o no”.
Angela Tangorra