Spalletti chiede “personalità” ai suoi ma dovrà rinunciare a Calafiori, Dimarco e Bastoni
Sfida da dentro o fuori. Oggi a Berlino sarà il confronto numero 62 tra Svizzera e Italia e il bilancio è nettamente in favore degli azzurri visto che solo in otto occasioni, l’ultima 31 anni fa, l’Italia è uscita sconfitta dal campo. Brutte notizie per Spalletti che prepara la formazione. Bastoni ha la febbre, allenamento differenziato per Dimarco.
E il ct Spalletti svela la formazione, senza darsi per vinto, e con una precisa strategia: Mancini al posto di Calafiori,
Fagioli dall’inizio, una specie di staffetta tra Retegui e Scamacca e più El Shaarawy che Zaccagni. A differenza di quanto
accaduto alla vigilia della partita con la Croazia, Luciano Spalletti ha schierato una difesa a quattro con Mancini e Bastoni centrali e Di Lorenzo e Darmian sulle fasce. Fagioli al posto di Jorginho, in un centrocampo a tre con Barella e Cristante. Davanti, Scamacca dal 1′, con Chiesa a destra e la novità El Shaarawy a sinistra. “Sarà Mancini a sostituire Calafiori – ha detto Spalletti a fine conferenza stampa della vigilia all’Olypianstadion – Se Scamacca gioca? Lui è bello chiaro come calciatore, il gol lo può fare in qualsiasi momento. Ha dei guizzi che ti sbranano, io l’ho definito pigro scherzando, poi però per far vedere le sue qualità deve essere dentro al gioco della squadra e su questo fa un po’ fatica. Se gioca o no subito è l’unico dubbio che ho – dice ancora Spalletti – ho due calciatori forti. Sia lui che Retegui faranno parte della partita, bisogna vedere chi prima e chi dopo”.
Oggi alle 18, a Berlino, a sostenere gli azzurri ci saranno tanti tifosi illustri, come il presidente del Senato, Ignazio La Russa, il ministro per lo sport e i giovani, Andrea Abodi e l’ambasciatore a Berlino, Armando Varricchio. Presenti come di consueto il presidente della Figc, Gabriele Gravina, ma anche il presidente dell’Inter, Beppe Marotta, e il numero uno della Lega Pro, Matteo Marani, oltre a diversi ex giocatori azzurri come Marco Materazzi e Gianluca Zambrotta, campioni del mondo proprio nella città del muro.
“Tutti si ricordano di quando a Berlino abbiamo vinto la finale, qui Buffon ci ha fatto rivivere quelle emozioni. Abbiamo anche questo confronto da onorare, è una grande responsabilità – ha sottolineato il ct azzurro – Per rendere orgogliosi gli italiani dobbiamo fare qualcosa di meglio di quanto visto fino ad oggi, ora mi aspetto di vederli più sciolti. Non siamo stati capaci di esprimere il livello che possiamo esprimere – aggiunge – ma questa qualificazione arrivata all’ultimo secondo è meritata. A livello psicologico e di personalità mi aspetto qualcosa di più di quanto fatto vedere finora”.
Nell’allenamento, il ct Spalletti ha fatto provare anche i tiri di rigore, in vista della possibilità che la partita contro non si decida entro il 120′. Tra i calciatori che hanno provato a calciare i rigori, Scamacca, Retegui e Jorginho, che ne sbagliò due proprio contro Sommer nelle qualificazioni ai Mondiali. Del portiere dell’Inter ha tessuto le lodi il capitano dell’Italia, e collega, Gianluigi Donnarumma: “Conosco bene Sommer, ha fatto un grande campionato, gli faccio i complimenti, è un ottimo portiere domani dovremo essere molto bravi. Spero che domani (oggi, ndr) faccia meno di quanto fatto quest’anno”. Poi Donnarumma parla così del match da dentro fuori con la Svizzera: “Sarà una partita completamente diversa, dobbiamo limare delle situazioni che abbiamo visto nei gironi, dobbiamo sbagliare il meno possibile, saremo sicuramente pronti – ha concluso il portiere e capitano azzurro – Il modulo si può cambiare ma l’importante è avere compattezza e dominare il gioco. Il nostro è stato un girone difficile, non era facile superarlo. Con la Croazia siamo stati bravi a restare in partita. Sarà un match da dentro fuori, dobbiamo essere bravi a sbagliare il meno possibile. Sono convinto che la squadra è pronta”.
Stefania Losito