Stasera alle 19 chiuderà definitivamente la diga di Occhito, il più grande invaso artificiale della Capitanata, nel foggiano, mentre alle 21 il nodo idraulico di Finocchito chiuderà per garantire l’acqua rimanente all’uso potabile. A darne notizia, in una nota, è Coldiretti Puglia. La chiusura della diga di Occhito, si legge, avverrà dopo “il rilascio degli ultimi due milioni di metri cubi d’acqua ancora disponibili a uso irriguo”.
Per il vicepresidente pugliese dell’ente, Mario De Matteo, si apre “uno scenario critico quanto pericoloso, sia per il rischio che alcuni campi di pomodoro non arrivino a fine produzione, ma a saltare saranno i trapianti degli ortaggi autunno-vernini, ossia verdure e ortaggi che vengono messi a dimora in questo periodo dell’anno per essere pronti al consumo in autunno e nella stagione invernale perché senza acqua le piantine non avrebbero alcuna garanzia di sopravvivenza”. Coldiretti Puglia parla anche di un razionamento di acqua fornita dalle autobotti con il carico attivo solo in alcune fasce orario. Il rischio, sottolinea l’ente, è che gli animali nelle stalle si ritrovino privi di acqua per abbeverarsi. Occorre, si legge ancora nella nota, una “stretta sulla gestione dell’acqua in Puglia”, dove “a causa delle reti colabrodo va perso un litro di acqua su due”. Uno spreco che, secondo Coldiretti, “non ci si può permettere”.
L’ente evidenzia anche che “i pozzi artesiani stanno franando”, mentre molti di quelli a falda “stanno scomparendo, si stanno prosciugando dopo che la crisi idrica ha determinato un calo drastico di foraggio verde nei pascoli con l’aggravio dei costi per l’acquisto di mangimi per garantire l’alimentazione degli animali nelle stalle”. A risentirne, evidenzia Coldiretti, è “tutto il settore agricolo” e a penalizzare le coltivazioni sono soprattutto il grande caldo e “i frequenti incendi a macchia di leopardo in tutta la Puglia”. È quindi necessario, si legge ancora, “intervenire sull’efficientamento delle reti di adduzione e scolo, sul completamento degli impianti, sulla manutenzione straordinaria degli impianti irrigui collettivi, pozzi compresi, e delle reti di distribuzione di acqua potabile nelle aree rurali”. Coldiretti evidenzia anche la necessità di un “rinnovo degli accordi con le Regioni Basilicata e Molise”.
Vincenzo Murgolo