È morto il celebre attore, regista e produttore cinematografico francese Alain Delon. Icona del cinema transalpino insieme a Jean Gabin e Jean-Paul Belmondo, aveva 88 anni. Ad annunciare la scomparsa sono stati i figli in un comunicato. “Alain Fabien, Anouchka, Anthony, oltre che il suo cane Loubo”, si legge, “hanno l’immensa pena di annunciare la dipartita di loro padre”. Delon, si legge ancora, “si è spento serenamente nella sua casa di Douchy, con accanto i suoi figli e i suoi familiari”. Nella sua nota la famiglia chiede di “rispettare la propria intimità in questo momento di lutto estremamente doloroso”.
Nella sua carriera Delon ha ottenuto riconoscimenti prestigiosi come il Golden Globe come miglior attore debuttante nel 1964, il ‘David di Donatello’ speciale alla carriera nel 1972 e l’Orso d’oro alla carriera al Festival internazionale del cinema di Berlino nel 1995. Tra le sue interpretazioni più celebri ci sono quelle di Rocco nel film “Rocco e i suoi fratelli” (1960), quella del principe Tancredi ne “Il Gattopardo” (1963), quella del killer Jeff nel film “Frank Costello faccia d’angelo” (1967), quella del gangster Rogert Startet ne “Il clan dei siciliani” (1969) e quella di Zorro nel film omonimo di Duccio Tessari (1975).
Uscito dai riflettori negli anni ’90, nel 2019 è tornato sul red carpet in occasione del Festival di Cannes, quando ha ricevuto la Palma d’oro alla carriera al Festival di Cannes. “È un po’ un omaggio postumo, ma in vita”, ha dichiarato in quella circostanza. Nell’estate del 2023 i suoi tre figli hanno presentato una denuncia contro la compagna, Hiromi Rollin, accusandola di “circonvenzione di incapace” e di approfittare della sua debolezza.
Alain Delon negli Anni 60 e 70 è stato anche un sex symbol mondiale. Era l’immagine della bellezza maschile e per questo rischiò seriamente di restare imprigionato nel ruolo del seduttore play boy. Ma si salvò grazie alla lungimiranza di registi francesi e italiani che invece valorizzarono la sua bellezza rendendola meno banale affidandogli il ruolo del bello e dannato.
Il 20 maggio 2019, quando riceve a Cannes la Palma d’oro alla carriera, scrive una lettera di ringraziamento al suo pubblico. Una lettera che è un testamento: “Il giorno dopo questa Palma d’Oro onoraria – scrive Delon – mi sento di ringraziare tutti coloro che in un modo o nell’altro mi hanno dimostrato il loro affetto, la loro simpatia, e non solo.
Affinché il mio viaggio giunga al termine, voglio dirlo: Ho conosciuto tante passioni, tanti amori, tanti successi e fallimenti, tante polemiche, tanti scandali, vicende oscure, tanti ricordi, tanti appuntamenti mancati e incontri estemporanei, tanti alti e bassi che anche quando sono onori diventano poco più che ricordi vani e lontani, c’è solo una cosa che brillerà con la sua costanza e longevità: tu, tu solo, a te che hai fatto quello che sono, e che farai quello che sarò, dovevo dirlo; a te. Grazie, grazie, grazie!”
Cordoglio unanime da parte di colleghi ed esponenti delle istituzioni. “Mister Klein o Rocco, nel Gattopardo o il Samurai, Alain Delon ha interpretato ruoli leggendari e ha fatto sognare il mondo. Prestando il suo volto indimenticabile per stravolgere le nostre vite. Malinconico, popolare, segreto, era più che una star: era un monumento francese”, ha scritto su X il presidente francese, Emmanuel Macron. “Il ballo è finito. Tancredi è salito a ballare con le stelle…per sempre tua, Angelica”, ha invece commentato l’attrice Claudia Cardinale, protagonista insieme a Delon del film “Il Gattopardo”.
Vincenzo Murgolo