Si nascondeva nelle campagne tra Taviano e Racale, nel Salento, in un casale, il latitante della Sacra Corona Unita Giovanni Parlangeli, pregiudicato 43enne, ritenuto al vertice del clan Tornese – Padovano, egemone tra Gallipoli e Nardò, e nei comuni limitrofi. Alle prime luci dell’alba, nell’ambito di un’articolata attività investigativa incardinata presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, l’hanno arrestato gli agenti della Squadra Mobile e della Sisco di Lecce, con il coordinamento del Servizio Centrale Operativo e il supporto della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga.
Il latitante, resosi irreperibile dal maggio 2023, è destinatario di una misura cautelare in carcere emessa dalla Sezione Riesame del Tribunale di Lecce perché gravemente indiziato, tra gli altri reati, di associazione mafiosa, ed in particolare di essere componente del Clan Tornese, nonché anello di congiunzione con il Clan Padovano.
Infatti, da pregresse inchieste giudiziarie, il clan Tornese, sia per una storica alleanza che per motivi di “comparanza” con il clan Padovano ha esteso la sua influenza nel territorio gallipolino, tramite Parlangeli che “operando come referente dei due clan, ne rappresentava gli interessi in relazione al controllo delle attivita’ economiche sul territorio, sottoposte a pressioni dalle citate organizzazioni criminale. Inoltre risulta indiziato in concorso di estorsione aggravata dal metodo e dalle finalita’ mafiose nei confronti di un operatore economico del territorio, obbligato a corrispondere, sotto pesanti minacce, la somma di oltre 60 mila euro”, spiegano gli investigatori. Nell’ambito della perquisizione del casale di campagna, sono state rinvenute munizioni e documenti falsi validi per l’espatrio.
Stefania Losito