Il giorno del giudizio negli Stati Uniti è arrivato. Si sono aperte alle 5 ora locale in alcuni seggi della costa Est i primi seggi elettorali per scegliere chi tra Kamala Harris e Donald Trump sarà il 47esimo presidente americano. Dall’Atlantico al Pacifico, attraverso sei fusi orari, i cittadini americani iniziano a votare (oltre 80 milioni di americani hanno già votato mentre circa l’altra metà avrà tempo fino alle 20.00). E come previsto dai sondaggi, si prospetta un duro testa a testa, fino alla fine. Basti pensare che nel piccolo villaggio di Dixville Notch, in New Hampshire (il primo a esprimere la preferenza) Harris e Trump hanno ottenuto la parità: sui sei votanti del villaggio, tre hanno optato per il Tycoon e tre per la democratica.
Intanto si vota anche dalla Stazione Spaziale Internazionale: a bordo, infatti, ci sono attualmente 4 astronauti americani, che possono votare a distanza grazie alla stessa procedura seguita dai soldati inviati nelle missioni all’estero. La procedura di voto è stata la stessa per tutti e 4. La scheda, in formato elettronico, viene inviata attraverso il sistema satellitare della Nasa fino a un’antenna di terra presso il centro dell’Agenzia di White Sands, nel New Mexico. Da qui, i dati sono trasferiti al Johnson Space Center della Nasa in Texas, che a sua volta li invia agli uffici elettorali di competenza. Per preservare l’integrità del voto, la scheda elettorale è crittografata, accessibile tramite una password che è in possesso solo dell’astronauta e dell’impiegato che dovrà conteggiare il voto.
Michela Lopez