Alex Britti è carico e si sta preparando alla sua estate e al suo tour che lo porterà in giro per l’Italia.
“In nome dell’amore vol. 2” è il titolo del nuovo album che continua il progetto di “In nome dell’amore vol. 1” uscito lo scorso anno: “In due dischi sono riuscito a inserire 15 canzoni, così non ne ho scartata nessuna! Nel volume uno c’era spazio all’introspezione, in questo disco ci sono canzoni più solari e spensierate”, ci spiega.
E’ un momento in cui Alex si sente più rock and roll: “Intendo il mio sentirmi rock and roll da un punto di vista dei testi…sono più immediati, c’è meno interiorità, c’è spontaneità e parlo senza girare intorno”.
Alex è una persona molto riservata e riesce a tenere ben segreta la sua vita privata: “Per sapere qualcosa di me dovreste assumere un detective e anche bravo! In realtà è semplice non far sapere cose della vita privata: basta non chiamare i giornalisti! A me non piace mettere in piazza quello che faccio: sono un musicista e non un personaggio. Nelle mie canzoni racconto molto di quello che mi succede: semplicemente ometto nomi e cognomi!”.
“E basta” è una delle tracce del cd che come racconta Alex “è un disco molto positivo”: ” Io nella canzone a questa ragazza dico voglio te e basta, capisco che hai i tuoi fantasmi…ma io voglio te. Oggi nasciamo tutti malfidati, anche chi non ha esperienza pensa di averla acquisita attraverso quello che vive su Facebook e grazie a quattro stupidi che ti scrivono cose sui social. Ma quella non è la vita vera: per aver esperienza ci vogliono i traumi. Io appartengo alla vita vera e non ai social. L’altro giorno una ragazza mi ha incontrato e si è arrabbiata con me perché mi ha detto di avermi scritto su Facebook e mi accusava di non aver risposto: ma io no sono su Facebook! Evidentemente diamo per scontato molte cose e che se uno si chiama Alex Britti sui social sia quello vero. Invece non è così. Solo di recente ho cominciato a usare Instagram per divertirmi un po’, ma più che altro perché me lo chiedono gli amici. Ma fino a due mesi fa ero Alessandro lì…e siccome non mi trovavano, allora da poco ho scelto di chiamarmi Alex anche lì”, ride. “Alessandro mi chiama solo mia mamma, qualche cugino e due tre amici di infanzia. Quella di chiamarmi Alex è stata una scelta dovuta e che risale quando a 17-18 anni ho cominciato a esibirmi nei locali e mi facevo chiamare Alex perché suonavo in America e nessuno lì riusciva a pronunciare Alessandro per esteso. Poi tornato Roma suonavo nei locali ogni sera e per i proprietari faceva più figo dire Alex invece che Alessandro”.
Alex è uno molto schietto e il testo del singolo “Speciale” che ascoltiamo in radio in questo periodo lo conferma: “Nella canzone faccio riferimento a cose che avrei lasciato a metà. Prima mi succedeva di troncare storie perchè non volevo andare avanti, magari per colpa dell’età o del carattere non avevo voglia di affrontarle in modo più serio, cosa che a volte può fare bene o male perché uno seriamente rischia di crescere a furia di condividere, ma non è una cosa scontata. Io ho scelto di non continuare e rimanere Peter Pan, perché evidentemente sentivo dentro qualcosa che mi diceva di non andare in quella direzione. Ora sì.”
In questo periodo Alex si sente può blues o rock? “Eh… forse non c’è un termine per descrivermi, però userò una metafora aiutandomi con il cibo. Quando fai una bella amatriciana metti cipolla, pomodoro, pancetta e non è che poi gli puoi dire “ma tu sei più pancetta o pomodoro?”…sono tutti quegli ingredienti messi insieme così compio sono tutti i generi insieme. Ho ascoltato blues, rock, jazz..sono Alex Britti e questa è la mia musica”.
Alex è appassionato ci cucina e ha partecipato con successo alla prima edizione di “Celebrity masterchef Italia” : “Dalla cucina pugliese ho preso in prestito fave e cicoria…buonissime e mi piace cucinarle.”
Angela Tangorra