Nel nord Italia i dipendenti privati guadagnano mediamente quasi il doppio di quelli del Sud, circa 9mila euro in più all’anno. E le differenze si riverberano anche sulla tredicesima mensilità. L’analisi è stata condotta dall’Ufficio studi della CGIA, l’Associazione artigiani e piccole imprese di Mestre.
È chiaro che queste disuguaglianze molto marcate sono legate al caro-vita e alla produttività che sono nettamente superiori al Nord rispetto al Mezzogiorno. Ma è anche vero che nel meridione i contratti sono, in larga parte, a termine: part time involontario, stagionali, intermittenti, etc.. Per di più, è al Nord che si concentra la maggiore presenza di multinazionali, grandi gruppi industriali e istituti di credito/finanziari/assicurativi che, rispetto alle Pmi, erogano stipendi più pesanti, e quindi non distribuiti uniformemente lungo tutto lo stivale. Per molte Pmi, tra l’altro, tra Natale ed Epifania scattano le ferie “forzate”: se in questi giorni la tredicesima viene pagata regolarmente e comunque non oltre la vigilia di Natale, molte piccole e medie imprese manifatturiere dei settori più in affanno hanno deciso di sospendere l’attività da martedì prossimo fino all’Epifania. L’assenza di ordinativi ha infatti indotto molti imprenditori a chiudere i cancelli delle proprie fabbriche per circa quindici giorni, consentendo così ai collaboratori di usufruire delle ferie accumulate nei mesi precedenti, ma non ancora godute.
Stefania Losito