
Andavano “forte” perché erano attivi 24 ore su 24 con rider sempre pronti alla consegna a domicilio. E’ quello che confermano nelle intercettazioni le sette persone (cinque di nazionalità albanese e due italiani) arrestate dai carabinieri ad Altamura, nel Nordbarese, in un’operazione antidroga. Spacciavano soprattutto eroina. E le indagini sono infatti partite da una denuncia di scomparsa presentata dai genitori di un giovane tossicodipendente, in preda a crisi d’astinenza, nonché dalle dichiarazioni rese dal ragazzo successivamente al suo rintraccio, avvenuto a casa di un suo amico, anche lui tossicodipendente.
I Carabinieri del Comando Provinciale di Bari, coadiuvati dal Nucleo Cinofili di Modugno e dal 6° Nucleo Elicotteri di Bari e con il supporto dei reparti competenti per territorio, hanno eseguito un’ordinanze di custodia cautelare nei confronti di 7 indagati (5 in carcere e 2 ai domiciliari), emessa dal Gip presso il Tribunale di Bari su richiesta della locale Procura della Repubblica, nella quale vengono riconosciuti gravi indizi di colpevolezza a carico di altrettanti indagati ritenuti dediti allo spaccio al dettaglio di eroina.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Bari e condotte nel periodo da febbraio 2023 a settembre 2023 dalla Sezione Operativa della Compagnia di Altamura, mediante servizi di osservazione controllo e pedinamento, perquisizioni e sequestri, hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in merito alle attività illecite poste in essere dai soggetti nella vendita della droga commissionata anche da consumatori provenienti da comuni limitrofi.
Le attività investigative poste in essere a seguito dell’evento sono state accompagnate da ulteriori approfondimenti, avallati dalla Procura della Repubblica, con l’ausilio di attività tecniche di intercettazione e con l’istallazione di telecamere nei pressi delle aree di spaccio.
Attraverso l’ulteriore azione investigativa è stato possibile accertare la presenza sul territorio di numerosi soggetti che in concorso tra loro, ma senza un vincolo associativo, avevano posto in essere una fiorente attività di spaccio di sostanze stupefacenti. La droga richiesta e poi ceduta con le modalità dello spaccio “itinerante”, per eludere sospetti in eventuali intercettazioni, veniva appellata con nomi convenzionali. Le risultanze delle intercettazioni ed i riscontri effettuati hanno permesso di mettere in luce l’utilizzo dell’appellativo di “birra – birretta – birrona” o “mano – pizze – chiara” per identificare rispettivamente il tipo di droga ed il quantitativo di sostanza richiesto. Singolare è il commento degli indagati che esaltano il buon andamento degli affari di spaccio con la tecnica della “consegna a domicilio”, come veri e propri “rider” attivi di giorno e di notte: “NOI ANDIAMO FORTE PERCHE’ SIAMO PRESENTI 24 ORE SU 24……… SE TU INVECE TUTTA LA MATTINA LO SPEGNI (rif. al telefono dedicato allo spaccio) LE PERSONE LE PERDIAMO TUTTE QUANTE”.
Nel corso dell’indagine, che ha permesso di contestare agli indagati ben 124 episodi di spaccio, a riscontro delle captazioni e di tutti gli elementi acquisiti, sono state arrestate nella flagranza del reato nr. 9 persone, nr. 1 deferito in stato di libertà, nr. 20 assuntori segnalati all’UTG; sequestrata una coltivazione con nr. 510 piante di marijuana per complessivi kg. 48, gr. 101 di cocaina, gr.100 di hashish.