
Mentre Kiev è ancora sotto attacco russo con un raid notturno che ha provocato due morti e 13 feriti, da oggi Roma accoglie la “Conferenza per la ripresa dell’Ucraina” voluta dalla premier italiana Giorgia Meloni, con la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen e il cancelliere tedesco Friedrich Merz. Partecipano ai lavori 50 tra ministri e capi di Stato e di governo. L’inviato americano per l’Ucraina, il generale Keith Kellogg, parteciperà alla riunione della coalizione dei Volenterosi che si terrà a margine della conferenza: è la prima volta per gli Usa. Intanto ieri il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha incontrato nella Capitale prima il Papa e poi il presidente Sergio Mattarella, il quale ha ribadito la “ferma posizione” di “pieno sostegno” dell’Italia all’Ucraina, sottolineando che “la sicurezza di Kiev si indentifica con la sicurezza europea”. Il Pontefice ha chiesto una pace ‘giusta e duratura’ per l’Ucraina. La Santa Sede conferma la disponibilità ad essere la sede dei negoziati di pace con la Russia.
Il leader ucraino sarà accolto alla Nuvola dell’Eur da Giorgia Meloni, con la quale aprirà il vertice romano prima di
partecipare da remoto al secondo atteso appuntamento, la call dei volenterosi con Emmanuel Macron e Keir Starmer collegati dal Regno Unito, per fare il punto sul tema urgente della difesa dagli attacchi russi, sempre più pesanti su tutto il Paese invaso.
Ma proprio quando tutto il mondo chiede la pace e si offre di partecipare o ospitare i negoziati, è ancora pioggia di droni e di missili russi contro Kiev. Per la seconda notte consecutiva l’offensiva di Mosca colpisce la capitale ucraina: due morti e 13 feriti, il bilancio provvisorio. Case incendiate nel centro cittadino e deflagrazioni, preso di mira anche il
quartiere di Pechersk, nel centro storico. La caduta di detriti di droni ha poi causato roghi anche nei garage e in una stazione di servizio in un altro distretto della capitale, Darnytsky. “Purtroppo, abbiamo due morti. Queste persone sono state uccise dai russi”, ha scritto su Telegram Tymur Tkachenko, capo dell’amministrazione militare di Kiev.
L’offensiva delle ultime ore segue il massiccio attacco che ha colpito l’Ucraina nella notte precedente: oltre 700 droni kamikaze russi e 13 missili. Una reazione di Mosca dopo l’annuncio di Trump di continuare a fornire armi a Kiev. Gli Stati Uniti avrebbero ripreso le consegne all’Ucraina di proiettili di artiglieria da 155 mm e di missili Gmlrs di artiglieria mobile. “Vogliamo dare armi difensive” all’Ucraina perché “Putin non sta trattando bene gli esseri umani. Sta uccidendo troppe persone”, aveva detto Trump tre giorni fa alla Casa Bianca. Le divergenze sul sostegno di Washington all’eventuale dispiegamento di truppe in Ucraina avevano finora frenato gli intenti della coalizione. La presenza di Kellogg, alla sua prima volta, sembra segnare un cambio di passo di Trump. Proprio oggi, secondo quanto riferisce un funzionario Usa, il segretario di Stato americano Marco Rubio incontrerà il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, a margine dei lavori del vertice dell’Asean in Malesia.
Stefania Losito