
E’ morta stamattina l’insegnante 56enne di Mazara del Vallo, nel Trapanese, Maria Cristina Gallo. Ha denunciato di aver ricevuto con otto mesi di ritardo il referto dell’esame istologico col quale le è stato diagnosticato un grave cancro. “Non voglio giustizia, ma voglio praticare la giustizia per il futuro”, aveva detto. Pur stremata dalle terapie, negli ultimi mesi di vita non si era mai arresa. Lascia il marito Giorgio Tranchida e due figli, Vincenzo di 25 anni, agente di Polizia e uno studente di 17. “Cristina ci ha lasciati. È stata una mamma tenerissima, una moglie esemplare, un’insegnante innamorata. È stata una combattente irriducibile”, ha scritto sui social il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè che sollevò il caso mesi fa.
“Ormai il male è stato compiuto – aveva detto quando ha deciso di rendere noto il suo caso – la mia battaglia non è né
rancore né rabbia, ma un modo per cambiare le cose affinché si possa garantire una sanità efficiente in futuro per i nostri figli”. Le sue denunce hanno dato vita a un’indagine che ha svelato presunte inefficienze e i ritardi che per anni hanno paralizzato l’Azienda sanitaria ospedaliera di Trapani. Sarebbero infatti almeno tre le persone morte di tumore a cui gli esiti degli esami istologici sarebbero stati consegnati fuori tempo massimo e almeno 6 gli ammalati vittime dei ritardi.
Una vicenda di presunta malasanità che ha portato la Procura di Trapani a indagare 19 persone tra medici, tecnici di
laboratorio e infermieri. Oltre all’ipotesi di omicidio colposo, agli indagati vengono contestati i reati di lesioni colpose e
omissione di atti d’ufficio. Le parti offese sono diverse: sei pazienti, i familiari dei tre malati deceduti, l’Asp di Trapani
e l’assessorato regionale alla Salute.
Gli ispettori ministeriali e regionali, che hanno svolto accertamenti paralleli sulla vicenda, hanno evidenziato come nel
servizio di Anatomia Patologica dell’Asp trapanese ci fossero gravi disfunzioni organizzative: il sistema informatico di
tracciamento non è mai entrato in funzione e mancavano protocolli per gestire l’arretrato. L’inchiesta ha ad oggetto un
arretrato di oltre 3.300 referti, provenienti dagli ospedali di Trapani e Castelvetrano, accumulatisi tra il 2024 e il 2025 e ha fatto emergere una crisi sistemica nella gestione sanitaria trapanese.
Laureata in Storia e filosofia e in Teologia, Maria Cristina Gallo ha insegnato italiano nell’istituto tecnico industriale ‘R. D’Altavilla’ di Mazara del Vallo. Aveva una grande passione per i bambini e ha collaborato con la Diocesi fondando la
biblioteca dei più piccoli ‘L’isola che non c’è’.
I funerali di Gallo saranno celebrati sabato, alle 10,30, nella Cattedrale di Mazara del Vallo. “Era una donna che aveva a cuore il suo prossimo”, ha detto commosso, il vescovo monsignor Angelo Giurdanella.
Stefania Losito