Sei adolescenti italiani su dieci si dicono soddisfatti di se stessi, una percentuale che aumenta nei maschi, il 71% rispetto al 50% delle femmine. Ma quasi uno su 8 ha usato psicofarmaci senza prescrizione nell’ultimo anno, con una percentuale più alta tra le ragazze (16,3%) Un gap di genere che si riscontra anche quando li si interroga sul proprio benessere psicologico: poco più di una ragazza su tre mostra di avere un buon equilibrio psicologico (34%), contro il 66% dei ragazzi, la più ampia differenza di genere rilevata tra tutti i Paesi europei (oltre 30 punti percentuali) . In totale, meno della metà dei ragazzi e delle ragazze (49,6%) mostra un buon livello di benessere psicologico.
Sono alcuni dei dati contenenuti nella XVI edizione dell’Atlante dell’Infanzia a rischio in Italia, dal titolo “Senza filtri”, diffuso da Save the Children a pochi giorni dalla Giornata Mondiale dell’Infanzia e dell’Adolescenza che ricorre il 20 novembre.
Il 41,8% degli adolescenti italiani si è rivolto aIl’Intelligenza Artificiale per chiedere aiuto quando era triste, solo o ansioso. Più del 42% per chiedere consigli su scelte importanti da fare. Oltre il 92% dei 15-19enni intervistati usa strumenti di IA contro il 46,7% degli adulti. Solo la metà ha visitato mostre o musei in un anno, con percentuali più basse nel Mezzogiorno, e quasi 1 su 5 non fa alcuna attività fisica. Più del 46% non legge libri. Al 9% è capitato di isolarsi volontariamente per problemi di natura psicologica.
Quasi un adolescente su tre, (30,9%) utilizza l’Ia tutti i giorni o quasi, il 43,3% qualche volta a settimana, solo il 7,5% non la utilizza mai. Molto ampia la forbice rispetto agli adulti, tra i quali oltre il 50% non la utilizza mai (53,3%), solo l’8,2% tutti i giorni o quasi, il 16,9% qualche volta a settimana, il 21,6% qualche volta al mese.
I chatbot (Chat Gpt, Claude, Dixit) sono di gran lunga gli strumenti più utilizzati dagli adolescenti (68,3%), seguiti da strumenti di traduzione automatica (42,5%) e assistenti vocali (33,3%). Il 9,3% usa chatbot ‘relazionali’ come Character IA e Anima. Tra gli adolescenti intervistati il 49,1% considera l’uso di questi strumenti fondamentale, mentre il 47,1% pensa che un uso maggiore lo/la aiuterebbe molto nella sua vita personale. Tra chi utilizza l’IA, i motivi principali sono la ricerca di informazioni (35,7%) e l’aiuto nello studio e nei compiti (35,2%), traduzioni (19,8%), scrittura di testi (18,7%), ma è rilevante la percentuale anche di chi la usa prevalentemente per scopo ludico (21,4%), o per consigli utili per la vita quotidiana (15%). Il 7,1% degli utilizzatori di Ia lo fa per aumentare il proprio benessere e il 4,2% per trovare compagnia.
La caratteristica più apprezzata dell’IA tra gli adolescenti è il fatto che ‘è sempre disponibile’ (28,8%), ma anche (14,5%) che ‘mi capisce e mi tratta bene’ e ‘che non mi giudica’ (12,4%).
Il 58,1% degli utilizzatori dell’IA ha chiesto consigli su qualcosa di serio e di importante per la propria vita (il 14,3% spesso, il 43,8% qualche volta)÷il 63,5% ha trovato più soddisfacente confrontarsi con uno strumento dell’IA che con una persona reale (il 20,8% spesso, il 42,7% qualche volta); il 48,4% ha condiviso informazioni della sua vita reale.
Rispetto al cellulare, il 38% dei 15-19enni afferma di guardarlo spesso in presenza di amici o parenti – il fenomeno del ‘phubbing’ – e il 27% si sente nervoso quando non lo ha con sé.
Più di uno su 8 è iperconnesso, cioè risponde ad indicatori che rilevano un profilo di uso problematico di internet (13%) e il 47,1% è stato vittima di cyberbullismo, un dato in aumento dal 2018, quando le vittime erano il 31,1%. Il 30% ha fatto ghosting, bloccando una persona improvvisamente senza fornire spiegazioni. Il 37% dei 15-19enni trascorre tempo sui siti porno per adulti, percentuale che sale al 54,5 % nel caso dei ragazzi, rispetto al 19,1% delle ragazze.
Stefania Losito
