Il cantante Marco Carta è stato assolto in primo grado dall’accusa di furto di sei magliette del valore di 1200 euro avvenuto il 31 maggio scorso nella Rinascente di Milano. Il pubblico ministero ha annunciato che ricorrerà in appello. Carta alla lettura della sentenza è esploso in lacrime. L’arresto avvenne in flagrante e in quel momento si trovava con una amica che fu trovata in possesso delle magliette. La donna ha chiesto poi la messa in prova presso una associazione che a Cagliari si occupa di donne vittime della tratta. La sua richiesta sarà esaminata dai giudici il 17 dicembre. Ma Carta, al momento dell’arresto, disse subito di non sapere nulla delle magliette. Il giudice già allora decise di non convalidare per lui gli arresti domiciliari ma solo per l’amica. La notizia del suo arresto quel giorno fece il giro del web in pochi minuti e su di lui si riversò la bufera mediatica che lo portò nei titoli di tutti i telegiornali nazionali. L’ex vincitore del Festival di Sanremo, l’ex talento scoperto da Amici vide franare la terra sotto i piedi. Oggi può tornare a respirare. Così si è sfogato sui social dopo l’assoluzione, raccogliendo oltre un milione e mezzo di like: “Non ho mai smesso di credere. E’ come se oggi mi svegliassi da un brutto sogno. Perche’ e’ questo che rimane, solo un brutto ricordo in via d’estinzione. Ringrazio tutte le persone che non hanno mai creduto neanche per un secondo alle cattiverie dette gratuitamente. Grazie alla mia famiglia, ai miei amici, quelli veri. Grazie Sirio, amore mio. Adesso posso riprendere ancora piu’ forte la mia musica e le mie giornate, ora posso tornare a sorridere. Grazie dal profondo del mio cuore ai miei avv. Simone Giordano Ciro e Massimiliano Annetta”.
Angela Tangorra