Luis Sepulveda è una delle vittime del terribile coronavirus. Lo scrittore settantenne era risultato positivo al virus dopo essere rientrato con la moglie, positiva, da un viaggio in Portogallo.
Sepulveda era stato combattente, arrestato due volte e condannato all’esilio durante la dittatura di Pinochet, nemico del neoliberismo, ecologista convinto, ha lottato contro il terribile e invisibile nemico fino all’ultimo all’Ospedale Universitario di Oviedo, nelle Asturie dove viveva dal 1996, a Gijon, con la moglie Carmen Yanez,
poetessa cilena e grande amore di una vita.
Cresciuto in un quartiere popolare, a 13 anni sognava di fare il calciatore. Sepulveda ha dato voce “a chi non ha voce”. Uomo dalle passioni formidabili, è stato autore di ‘Storia di una gabbianella e di un gatto che le insegno’ a volare’, diventata un film d’animazione per la regia Enzo D’Alo’, che lo ha consacrato
come scrittore non solo per un pubblico adulto ma per tutte le eta’.
Scrittore di bestseller, Sepulveda credeva nella potenza della parola e di un certo giornalismo letterario. Ha scritto libri come ‘Il mondo alla fine del mondo’, ‘La frontiera scomparsa’, ‘Diario di un killer sentimentale’, ‘Patagonia Express’, ‘Le rose di Atacama’. Ma anche di ‘Storie ribelli’ in cui ha
ripercorso oltre 40 anni di vicende personali e corali e della preziosa raccolta di articoli ‘Ingredienti per una vita di formidabili passioni’ in cui troviamo parte del racconto del suo privato e politico.
Angela Tangorra