Dopo “Note di Viaggio”, uscito poco meno di un anno fa, il 9 ottobre per BMG arriva “Note di Viaggio – capitolo 2”, il secondo volume della raccolta delle canzoni di Francesco Guccini, prodotte e arrangiate da Mauro Pagani e interpretate da dodici grandi voci della musica italiana. In questo nuovo lavoro (e data la vasta produzione del maestro di Pavana, non e’ escluso che altri possano arrivare) hanno reso omaggio a
Guccini: Zucchero (Dio e’ morto), Fiorella Mannoia (Signora Bovary), Emma e Roberto Vecchioni (Autunno), Vinicio Capossela (Vedi cara), Gianna Nannini (Quello che non…), Jack Savoretti
(Farewell), Levante (Culodritto), Mahmood (Luna fortuna), Petra Magoni (Canzone di notte n.2), Ermal Meta (Acque), Fabio Ilacqua e Mauro Pagani (Canzone delle domande consuete) e I Musici
(Migranti).
“Un progetto che stimola il mio ego e che mi fa un grande piacere”, racconta Guccini dal suo rifugio di Pavana. Lì si è ritirato dopo aver detto addio alla musica per dedicarsi alla scrittura di racconti e romanzi, un taglio netto con il passato che lo ha portato anche – cosi’ almeno dichiara – a non ascoltare neppure la musica di oggi. Eppure, “ogni canzone che e’ nel disco e’ legata a momenti della mia vita e non nascondo che, sara’ anche colpa dell’eta’ che rende rincoglioniti e sentimentali, mi sono commosso a riascoltarle. Io non ho piu’ voce per cantare ne’ voglia di farlo, le canzoni fanno ormai parte del mio passato e dei live mi mancano soprattutto i bicchieri della staffa del post-show, ma mi congratulo con gli artisti e con Mauro Pagani per il bel lavoro, migliore come realizzazione anche del primo”.
Sul contributo dei colleghi chiamati a confrontarsi con lui, invece, non si esprime: “fare classifiche e’ pericoloso, alcuni mi sono piaciuti di piu’, altri di meno, ma tutti bravi a fare loro i miei brani senza imitarmi. Ma c’e’ un artista che avrei voluto ci fosse, per la nostra storia comune: Augusto Daolio”.
Un progetto curato nei minimi dettagli da Mauro Pagani, che davanti a un patrimonio musicale cosi’ vasto e variegato ha avuto solo l’imbarazzo della scelta: “l’unica attenzione e’ stata quella di non rovinare le canzoni e di non farsi prendere la mano”, racconta, soddisfatto anche di aver azzeccato gli accoppiamenti artisti-canzoni. “A differenza del primo disco, stavolta in molti si sono presentati con le idee chiare, come
Zucchero o Levante, che avevano un legame personale con i brani scelti. Un lavoro cosi’ – scherza, ricordando come l’obiettivo iniziale fosse quello di rendere appetibile anche alle nuove generazioni uno dei grandi autori della musica italia – vorrei poterlo fare ogni due mesi”. E poi affonda il coltello contro
chi trasmette la musica “guardando solo alle classifiche e non ascoltando davvero”.
“Note di viaggio – Capitolo 2” contiene anche il brano Migranti, che il cantautore scrisse qualche anno fa e che fu presentato (e bocciato, “ma chissa’ se l’hanno mai ascoltato davvero”) da Enzo Iacchetti al festival di Sanremo del 2018, in cui Guccini (“sono stato costretto”) canta qualche strofa con i Musici. Una canzone che racconta l’immigrazione, tema di grande attualita’ oggi come un tempo. “Quello che vediamo accadere non è solo colpa della politica – afferma il maestro -. Le idee di certa politica sono basate sul pensiero comune: non si legge quasi piu’, si ha paura dell’altro. E su questo cresce il populismo. E’ la gente che deve cambiare”. Guccini, tra paura del covid e mascherine, passa le giornate tra tv, audiolibri (“ormai non ci vedo quasi piu'”), cene con gli amici: “il futuro? mi auguro di poter continuare cosi'”. In copertina (firmata da Tvboy, come per il primo disco) il murales realizzato a Pavana che e’ un chiaro riferimento al
Quarto Stato di Giuseppe Pellizza da Volpedo, con gli artisti protagonisti dell’album come i lavoratori dell’opera esposta al Museo del Novecento di Milano.
In preparazione anche un grande evento live all’Arena di Verona nella prima meta’ del 2021 per omaggiare il viaggio nella musica di Guccini.
Angela Tangorra