Anche a teatro vuoto ma va fatto. Così si è espresso il Maestro Beppe Vessicchio parlando all’agenzia di stampa Agi a proposito del festival di Sanremo.
Dice il maetsro: “”Ma si’, anche a teatro vuoto, ma ne vale comunque la pena. I motivi sono tanti. Il primo e’ per i giovani talenti. Il secondo per il Paese: privato persino delle strette di mano, concedere agli italiani un leggero ristoro dal piccolo schermo sara’ sempre meglio del silenzio.”
Beppe Vessicchio è una icona dell’Ariston e del festival di Sanremo, partenopeo di Bagnoli, quattro vittorie
all’Ariston da direttore d’orchestra, ha appena raddolcito l’amarezza dei tempi correnti con un incontro che gli mancava da tanto: quello con un’orchestra. Il maestro ha diretto le prove dell’esordiente Elena Faggi, vincitrice di Area Sanremo, che partecipera’ al Festival.
A proposito dei giovani e dei musicisti dell’orchestra dice: “Se sapesse la gioia di quei sorrisi intuiti sotto le mascherine dei musicisti, dei tecnici, degli addetti Rai Ciascun componente dell’orchestra attaccato al suo strumento come se fosse un ulteriore dispositivo di sicurezza, una zattera per guadare l’oppressione del momento”.
Di sicuro sarà un po’ surreale vedere Amadeus, l’orchestra e gli artisti sfilare sul palco dal 2 al 6 marzo nel Teatro Ariston deserto di pubblico.
Il maestro è però convinto che il festival si debba fare: “Mi spiego: il Festival e’ come un organismo biologico, ha una vita tutta sua malgrado ogni anno parli per bocca di interpreti che, chi meglio chi peggio, lo organizzano e lo conducono. Sa perche’ gli artisti vanno a Sanremo? Per rinascere, cioe’ per confermare la propria identita’, nel caso dei big. O per nascere, ed e’ il caso di chi esordisce. Vogliamo fermare questo
processo biologico della musica italiana? Direi proprio di no. Malgrado l’amarezza del pubblico assente”.
Angela Tangorra