Giovanna Botteri questa sera sarà con Amadeus al teatro Ariston e confessa la sua emozione. “Sono iper emozionata, preoccupata, tesissima, stanotte non ho chiuso occhio. Uno pensa, ma come, le bombe… L’emozione e la responsabilita’ che provo e’ quasi peggio delle bombe”, confessa Giovanna Botteri, alle spalle una lunga esperienza da inviata di guerra e corrispondente Rai.
“Uno dei motivi per cui non ho dormito stanotte è che non so cosa succederà stasera: non so cosa dirò, non so minimamente che succederà. Sanremo lo guardavo da piccola. Penso all’anno in cui cantavano Nada e Nicola Di Bari “Il cuore è uno zingaro”, poi arrivava Celentano e diceva “chi non lavora non fa l’amore”. Sanremo ci parlava, parlava a giovani, vecchi, persone di destra, di sinistra, gente del centro, nord e sud. Era un momento per tutto il Paese di ritrovarsi insieme, anche i bambini che ecceziobnalmente avevano il permesso di restare svegli dopo Carosello. Si stava tutti sul divano e tu ti sentivi italiano, in un momento in cui ti riconoscevi e riconoscevi di essere con gli altri. E’ un grande momento aggregante e dopo un anno in cui il Paese è chiuso in casa, è bello che Sanremo continua e la musica continua e il fatto che si parli già del prossimo anno è un bel segnale. Ci fa pensare e sognare”.
Giovanna Botteri cita tra le sue canzoni del cuore “E dimmi che non vuoi morire” che Patty Pravo portò al festival: “L’ho ascoltata e lì l’emozione del momento…forte”.
“Il mantra di questo festival cosi’ strano – sottolinea la giornalista in conferenza stampa – e’ non dimenticare, ma accarezzare le ferite. Dovrei ricordare quelle ferite, quello che sta succedendo, che e’ successo, ma anche come si puo’ vivere anche con queste ferite. Nella mia esperienza da inviata di
guerra e corrispondente, mi trovo spessissimo da sola, sola con quella telecamera, ma per questo mi sono abituata a sentire quello che c’e’ oltre la telecamera. Penso che il festival ce lo abbia fatto sentire in tutti i modi: oltre la telecamera c’e’ un’Italia che ci sta guardando, che lotta, che si batte con la voglia e il coraggio di farcela e di uscirne”.
Angela Tangorra