Il leader leghista risponde sui social all’attacco del rapper sul palco del concertone e dice: “Adoro e difendo la libertà di pensare, di scrivere, di parlare, di amare. Ognuno puo’ amare chi vuole, come vuole, quanto vuole”. Fedez aveva tenuto un discorso in favore del ddl Zan e aveva fatto nomi e cognomi dei leghisti contrari all’amore arcobaleno
Il leader leghista Salvini risponde a Fedez. Dal palco del concerto di Roma, il rapper aveva attaccato i leghisti che hanno parlato contro l’amore omosessuale facendo nomi e cognomi e sostenendo apertamente il ddl Zan.
Salvini risponde attraverso un post condiviso sui suoi profili social in cui scrive: “Adoro la Libertà. Adoro la musica, l’arte, il sorriso. Adoro e difendo la liberta’ di pensare, di scrivere, di parlare, di amare. Ognuno puo’ amare chi vuole, come vuole, quanto vuole. E chi discrimina o aggredisce va punito, come previsto dalla legge. E’ già così, per fortuna. Chi aggredisce un omosessuale o un eterosessuale, un bianco o un nero, un cristiano o un buddhista, un giovane o un anziano, rischia fino a 16 anni di carcere. E’ gia’ cosi’. Reinvito Fedez a bere un caffe’, tranquilli, per parlare di liberta’ e di diritti”.
Salvini aggiunge: “Il diritto alla vita ed all’amore sono sacri, non si discutono. Per me anche il diritto di un bimbo a nascere da una mamma e un papa’ e’ sacro, mentre il solo pensiero dell’utero in affitto e della donna pensata come oggetto mi fanno
rabbrividire. Cosi’ come, da padre, non condivido che a bimbi di 6 anni venga proposta in classe l’ideologia gender, o si vietino
giochi, canti e favole perche’ offenderebbero qualcuno. Non scherziamo. Viva la Liberta’, che non puo’ imporre per legge di zittire o processare chi crede che la famiglia, come anche la Costituzione prevede, sia la cellula, il nucleo, il cuore, il passato, il
presente e il futuro del mondo”.
Intanto da Viale Mazzini fanno sapere che non è vero che la Rai avrebbe voluto controllare preventivamente il discorso di Fedez, così come denunciato dal cantante. Fonti della presidenza della Rai sottolineano che la nota diffusa da Viale Mazzini su Fedez e il concerto del primo maggio non era stata sottoposta all’approvazione del presidente, come, sottolineano le fonti, e’ consuetudine.
Immediata la replica di Fedez che su Instagram pubblica una storia in cui dice: “Io ieri sono stato chiamato dalla vicedirettrice di Rai3 e dai suoi collaboratori, che mi hanno detto parole come ‘devi adeguarti ad un sistema’ oppure ‘I nomi che fai non puoi dirli’ e una serie di altre cose. Tutto questo dopo aver mandato il testo previa approvazione da parte loro, che gia’ questo e’ assurdo di per se’. Ora e’ una cosa che non mi piace e avrei voluto evitare di fare, pero’ nel momento in cui mi si da’ del bugiardo mi vedo costretto a pubblicare la telefonata che fortunatamente ho registrato che e’ una delle telefonate piu’ spiacevoli che ho avuto in vita mia, davvero, terribile. Tutto questo, ricordiamocelo – conclude Fedez – su un palco che non e’ un palco normale, e’ la cornice del palco del primo maggio, dove la liberta’ di espressione dovrebbe essere un principio cardine di quest’evento”.
Angela Tangorra