Nell’Angelus Papa Francesco chiede collaborazione tra le autorità politiche e religiose
In Canada, in una fossa vicina alla Kamloops Indian Residential School, una scuola gestita dalla Chiesa Cattolica nel British Columbia, sono stati trovati i resti di 215 piccoli nativi, alunni della scuola. Il ritrovamento è avvenuto il weekend scorso, grazie a un georadar.
La scuola era uno dei tanti collegi del sistema delle cosiddette “Indian residential schools”, una rete di scuole fondate dal governo e amministrate dalla Chiesa cattolica che rieducavano i figli degli indigeni sottraendoli alla loro cultura per assimilarli nella cultura dominante che prevedeva ad esempio la conversione al cristianesimo. Queste scuole furono fondate alla fine del XIX secolo e restarono attive sino al 1978. I bambini, alcuni di soli tre anni, sarebbero stati anche vittime di abusi sessuali e fisici.
Papa Francesco, nell’Angelus, ha chiesto collaborazione tra le autorità politiche e religiose per “fare luce” su quanto accaduto. “Mi unisco ai vescovi canadesi e a tutta la Chiesa cattolica in Canada nell’esprimere la mia vicinanza al popolo canadese traumatizzato dalla scioccante notizia” ha affermato.
Secondo il Papa, “la triste scoperta, accresce ulteriormente la consapevolezza dei dolori e delle sofferenze del passato”. “Questi momenti difficili – ha proseguito- rappresentano un forte richiamo per tutti noi, per allontanarci dal modello colonizzatore, e anche dalle colonizzazioni ideologiche di oggi, e camminare fianco a fianco nel dialogo, nel rispetto reciproco e nel riconoscimento dei diritti e dei valori culturali di tutte le figlie e i figli del Canada”.
Michela Lopez