Il nuovo disco dell’artista anticipato dal singolo “Inuyasha”
Mahmood è tornato e lo fa con il nuovo disco che, dopo che la sua vita è stata stravolta dalla vittoria al festival, dal successo e dalla quasi vittoria all’Eurovision, serve anche a mettere ordine.
Il nuovo album si intitola “Ghettolimpo” ed esce l’11 giugno. Mahmood lo descrive dicendo che è un disco “di passaggio, che spiega quello che mi e’ successo negli ultimi due anni, quello che ho passato da Sanremo in poi”.
La sua vita è cambiata e anche il suo modo di scrivere: “non scrivevo più sui bus, ma sugli aerei, ed e’ un disco che racconta molto il viaggio”.
L’album è stato anticipato dal singolo “Inuyasha”, disco d’oro, e da “Klan e Zero”, brano che fa parte della colonna sonora dell’omonima serie originale Netflix, ed è un disco “a metà tra l’Olimpo e la quotidianità, un non-luogo dove i due mondi si uniscono, popolato da persone, ne’ immortali ne’ semplici umani, che hanno punti in comune con la mitologia greca e che cercano di dare un senso alla propria vita“, spiega il 28enne cantautore.
La mitologia greca lo ha sempre appassionato e questo amore si evince già dall’inizio del disco: ”Una filastrocca che vuole introdurre l’anima del disco. Il mondo meraviglioso della mitologia greca in cui mi immergevo da bambino è una passione nata da un’enciclopedia per bambini che leggevo spesso. Le raffigurazioni di dei ed eroi mi hanno sempre appassionato e oggi quell’immaginario si ritrova nei miei testi”.
Uno dei miti a cui è più affezionato è quello di Narciso. “Ma io lo vivo al contrario: a lungo in questi ultimi anni mi
guardavo e non mi riconoscevo piu’. Cercavo l’Alessandro di sempre (il suo nome all’anagrafe), ma trovavo solo quello che vedevano gli altri”.
Ogni traccia di Ghettolimpo – che nasce da contaminazioni e ispirazioni diverse e affonda nelle sue radici arabe (da parte di padre) e i suoni dei muezzin, come in quelle sarde (da parte di madre) con le cornamuse dei pastori, ma senza velo nostalgico, e spazia tra pop e rap.
Anche questa volta c’è il tocco del produttore Dardust “che ha fatto un quarto del disco, se non di piu’. Mi ha insegnato quasi tutto, a livello di struttura. Anche se poi lui vuole riempire, io svuotare. Per me e’ sempre un riferimento, anche quando non scriviamo insieme, chiedo il suo giudizio”.
Due i feat presenti, con Elisa e Woodkid. “Non mi andava di riempire questo disco di tanti duetti. Quando metti la voce di un altro, devi dargli importanza. Deve avere spazio per raccontarsi. Ma dei brani con Elisa (per Rubini) e Woodkid (in Karma) sono molto felice”.
Angela Tangorra