L’assenza di dialoga umilia il settore, ormai sull’orlo del baratro.
Le discoteche sono sempre chiuse mentre l’Italia riapre e, per certi versi, “festeggia” l’allentamento alle maggiori restrizioni. Si sentono discriminati i gestori delle discoteche, che attendono risposte dal governo. Francesco Susca, uno dei soci della discoteca Praja di Gallipoli, cuore della movida, ha scritto una lettera al ministro Speranza, sollecitando la ripresa del dialogo.
“Non abbiamo avuto alcuna risposta, alcun cenno, alcun incontro” , si legge nella lettera. Un atteggiamento che, per Susca, umilia l’imprenditore e il lavoratore dello spettacolo, e calpesta la dignità dell’uomo. L’intero settore sta per collassare dopo un anno di chiusura. A nulla sono valse le proposte, sottolinea Susca. A nulla sono valsi i pareri di scienziati o stimati docenti universitari, interpellati con lo scopo di redigere un protocollo di sicurezza. Mentre si festeggia ovunque, nei lidi come negli american bar. “Mi auguro – conclude – che questa lettera, rispettosa ma esasperata, possa finalmente indurla a una seria riflessione”.
Michele Paldera