Il pregiudicato bitontino avrebbe estorto, con metodo mafioso, lavori in subappalto
Pretendeva lavori in subappalto dalle imprese edili e poi versava una percentuale al clan che lo supportava nell’attività di estorsione. La Guardia di Finanza di Bari ha eseguito un decreto di sequestro anticipato di beni per 700mila euro nei confronti del pregiudicato 40enne di Bitonto Alessandro Sicolo, titolare di tre società di costruzioni e ritenuto concorrente esterno del clan Parisi di Bari. In particolare, su richiesta del procuratore facente funzione Roberto Rossi, il Tribunale ha disposto il sequestro delle tre società di costruzioni edili, beni immobili (un appartamento e pertinenze, un terreno), tre autoveicoli e venti rapporti finanziari e bancari.
“Sicolo – si legge nel provvedimento – aveva messo a disposizione del clan Parisi la sua ditta di fornitura di intonaci”. L’uomo, con precedenti aggravati dall’associazione mafiosa, avrebbe imposto per anni “con minaccia e violenza, l’esecuzione di opere edili in danno di numerose imprese sane del settore. In particolare – si legge – metteva a disposizione del clan la propria capacità d’impresa
aggiudicandosi con la forza intimidatrice numerosi subappalti da varie ditte appaltatrici, riconoscendo all’associazione una percentuale sugli introiti illecitamente ottenuti”.
I finanzieri hanno accertato “un’ingiustificata discordanza tra il reddito dichiarato rispetto al valore dei beni e disponibilità acquisiti nel tempo”, ritenuti quindi proventi delle attività illecite.
Stefania Losito