Si sciolgono? Sì, no, ni. Fatto sta che i One Direction pubblicheranno il loro quinto album “Made in the A.M.” senza aver programmato nessun tour. Il dubbio che dopo l’abbandono, il 25 marzo scorso, di Zayn Malik, anche gli altri quattro ventenni si siano messi intesta di proseguire ognuno per conto proprio, tentando di sfondare come solisti, lo insinua una corrispondenza da Londra del Corriere della Sera. Quel che è certo è che i ragazzi si prenderanno dopo l’ultima fatica una lunga pausa. Liam Payne: “Non abbiamo pianificato nulla, anzi sarebbe sciocco farlo adesso”. Ma non vede l’ora di staccare: “Il primo giorno libero organizzerò un grande party” e chissà se inviterà i suoi compagni di lavoro. In tutti i casi Niall Horan sa già cosa fare: “Una grande dormita o lo shopping di Natale”. Magari a Milano, dove Niall dice di aver avvertito per la prima volta la “follia del pubblico”. La fuoriuscita di Malik li ha messi in crisi e a salvarli è stato il lavoro già avviato per l’ultimo album che , spiega Harry Styles, “doveva essere per noi il miglior disco di sempre”. Una strategia per lanciarlo il 13 novembre, come se fosse l’ultimo? Tutto è consentito e perdonabile alla babyband che in 5 anni ha venduto 26 milioni di dischi, incassando 46 milioni di dollari. Nelle canzoni del nuovo album si sono cimentati tutti e non mancano nei testi passaggi piccanti, del resto i ragazzi son cresciuti e hanno fatto esperienza in tutti i campi. Tuttavia sono consapevoli di avere fan ancora troppo piccoli per capire certe cose. “Sappiamo che molti nostri ammiratori sono giovanissimi – ammette Harry – e avvertiamo la responsabilità verso chi può essere suggestionato da quello che facciamo, però non possiamo fingere perchè saremmo scorretti e poi si possono commettere errori, li facciamo tutti, basta non essere idioti”. E se è vero, sciogliersi davvero sarebbe forse una prematura idiozia.
Maurizio Angelillo