Lo studio che arriva dagli Stati Uniti dice che l’agiatezza durante la mezza età riduce la mortalità
I soldi non fanno la felicità, diceva il saggio. Però aiutano, rispondeva qualcun’altro. Ora arriva anche uno studio scientifico a raccontare che l’agiatezza economica durante la mezza età potrebbe ridurre il tasso di mortalità. E’ questo il risultato di uno studio pubblicato sul Journal of American Medical Association Health Forum, condotto dagli scienziati della Northwestern University, dell’Università dell’Illinois a Urbana-Champaign, dell’Università della Virginia Occidentale, dell’Università di Purdue e dell’Università del Minnesota.
Il team ha esaminato il patrimonio netto di un campione di 5.400 adulti, con un’età media di 46,7 anni, valutando poi i tassi di mortalità a distanza di 24 anni.
Le persone che godevano di una migliore agiatezza tendevano a vivere più a lungo, anche nel caso di fratelli e coppie di gemelli, gli autori hanno riscontrato una migliore longevità per i partecipanti con redditi più elevati.
Secondo Eric Finegood della Northwestern University esiste: “un’associazione causale tra l’agiatezza in un determinato momento della vita e la longevità”. Gli scienziati hanno anche considerato la possibilità che condizioni di salute precedenti, come malattie cardiache o cancro, potessero avere un impatto sulla capacità di un individuo di accumulare ricchezza. Anche considerando un sottogruppo di individui sani, l’associazione tra ricchezza e longevità restava valido.
“Troppe famiglie americane vivono in condizioni di stenti economici – osserva Greg Miller, autore senior dello studio – con pochi risparmi a cui attingere nei momenti di bisogno. I nostri risultati suggeriscono che costruire ricchezza è importante per la salute a livello individuale. Dal punto di vista della salute pubblica, sono necessarie politiche che supportino e proteggano la capacità degli individui di raggiungere la sicurezza finanziaria”.
Angela Tangorra