La Sicilia si prepara a entrare in zona gialla a partire da lunedì. Oggi, giorno in cui si riunirà la Cabina di regia, è atteso l’annuncio del ministero della Salute. L’isola sarà dunque la prima regione italiana a cambiare colore in base ai nuovi criteri approvati a fine luglio. In Sicilia è infatti occupato il 19,4% dei posti in area medica e il 12,1% di quelli in terapia intensiva. Numeri superiori alle soglie fissate dal ministero (10% in terapia intensiva e 15 in area medica). L’incidenza nella settimana dal 20 al 26 agosto è la più alta d’Italia con 200,7 casi ogni 100mila abitanti, a fronte della soglia di 50 fissata da Roma.
In zona gialla non cambiano le regole sugli spostamenti, ma torna l’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto, mentre nei bar e nei ristoranti il numero massimo di persone che possono sedere allo stesso tavolo è quattro se non conviventi.
Secondo il monitoraggio settimanale condotto dall’Istituto Superiore di Sanità e ministero della Salute, il rischio moderato riguarda altre nove regioni e province autonome italiane. Si tratta di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Liguria, Piemonte, Provincia autonoma di Trento, Puglia e Valle d’Aosta. In lieve calo l’indice di trasmissibilità, passato da 1,1 della scorsa settimana a 1,01, mentre l’incidenza nazionale è passata da 74 a 77 casi ogni 100mila abitanti.
Sotto osservazione anche la Sardegna, dove si registra l’11,2% dei posti occupati in terapia intensiva (+1,2% rispetto alla soglia critica) e il 14 in area medica (-1 rispetto al limite fissato da Roma), e la Calabria, dove è occupato il 15,2% dei posti in area medica e il 5,9% in terapia intensiva. In Sardegna l’incidenza è di 148,5 casi ogni 100mila abitanti, in Calabria è di 101,5 casi ogni 100mila abitanti.
Vincenzo Murgolo