Ogni posto di lavoro occupato con il Reddito di cittadinanza è costato allo Stato almeno 52 mila euro, più del doppio di quanto spende ogni anno un imprenditore per un operaio. E’ l’analisi realizzata dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre. Il numero delle misure erogate dall’Inps nelle grandi aree metropolitane sono significativi: a Bari sono 92.233, a Roma 240.065, a Palermo 212.544, a Catania 169.250, a Milano 122.873 e a Torino 104.638. A fronte di poco piu’ di un milione di titolari del Rdc, hanno manifestato la disponibilità a lavorare soltanto in 152mila, che hanno trovato un posto grazie al sostegno dei navigator. “Un costo (quello sostenuto dall’Inps, ndr) – commenta l’ufficio studi – che appare eccessivo per un numero così limitato di persone entrate nel mercato del lavoro”. Secondo i dati dell’Inps, riferiti ad agosto 2021, le persone destinatarie del RdC erano 3,5 milioni, pari a poco meno di 1,5 milioni di nuclei famigliari. L’importo medio mensile è di 579 euro. Secondo la Cgia, “per combattere la disoccupazione il RdC ha dimostrato di non essere uno strumento efficace”. Secondo le stime fornite dall’associazione, dall’entrata in vigore della misura e fino alla fine di quest’anno, l’investimento dello Stato ammonta a 19,6 miliardi: 3,8 nel 2019, 7,2 nel 2020 e 8,6 miliardi per l’anno in corso. Per il 2022 è prevista una spesa di 7,7 miliardi. Secondo l’Anpal, spiega l’associazione, le persone che percepiscono il RdC sono difficilmente occupabili. L’Agenzia, infatti, stima che la probabilità di rimanere disoccupato, a distanza di 12 mesi, sfiora il 90%, questo perché la platea di soggetti ha un’insufficiente esperienza lavorativa alle spalle. L’Inps, infatti, analizzando lo storico contributivo di queste persone nella classe di età tra i 18 e i 64 anni, segnala che solo un terzo ha avuto un’occupazione in passato. Pertanto, spesso ci troviamo di fronte a soggetti a forte rischio di esclusione sociale, ovvero in condizioni di povertà economica e di grave deprivazione materiale. Trovare un lavoro a queste persone, spiega la Cgia, “potrebbe addirittura costituire per loro un problema a causa del precario equilibrio psico-fisico in cui versano”.
Il 20% dei percettori della misura, rapportato al totale in Italia (3.550.342), si trova nelle province di Caserta (147.036) e Napoli (555.646), con complessivamente quasi 703mila beneficiari.
Stefania Losito