Gli zii paterni del piccolo Eitan, unico sopravvissuto dell’incidente avvenuto il 23 maggio scorso sulla funivia del Mottarone, sono pronti ad andare in Israele e hanno rivelato di aver avuto un breve colloquio con il piccolo. A rivelarlo è stato Or Nirko, lo zio paterno del piccolo ai giornalisti. Per il sequestro del piccolo, portato sabato scorso in Israele, è ai domiciliari Shmuel Peleg, il nonno materno.
“Andremo in Israele, ma non vi do la data”, ha detto l’uomo ai cronisti, rivelato il colloquio avuto con Eitan insieme alla moglie, Aya Biran, affidataria della tutela del piccolo dopo la morte dei genitori nell’incidente. Nirko ha poi raccontato di aver avuto contatti con le diplomazie di Italia e Israele e di essere pronto ad affidarsi alle autorità dei due Paesi per risolvere la situazione nel più breve tempo possibile.
Secondo l’avvocato Shmuel Moran, legale di Aya Biran, nell’udienza del 29 settembre al tribunale di Tel Aviv verrà chiesta l’immediata restituzione di Eitan. “Questo”, ha aggiunto, “è un sequestro, un rapimento dall’Italia, contro la legge italiana”. Intanto i legali del nonno materno hanno dichiarato di non aver mai ricevuto l’atto con cui il giudice di Pavia, lo scorso 11 agosto, aveva ordinato il divieto di espatrio per il bimbo se non accompagnato o autorizzato da Aya Biran, sua tutrice legale. “Non ci sono più stati notificati atti dal 10 agosto in poi”, hanno dichiarato gli avvocati Sara Carsaniga, Paolo Polizzi e Paolo Sevesi. Per il sequestro di Eitan è indagata anche Esther Cohen, nonna materna del piccolo.
Vincenzo Murgolo