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Disordini e scontri tra polizia e manifestanti davanti al Varco 4 del porto di Trieste, gli agenti in tenuta antisommossa hanno cominciato la carica. Alcuni manifestanti sarebbero stati fermati. La polizia ha azionato più volte gli idranti e poi è ricorsa ai lacrimogeni. I portuali e i no green pass arretrano ma non lasciano la zona, restando in sit-in. Stamani è cominciato lo sgombero ma i portuali che protestano contro il green pass si sono fatti trovare dagli agenti lungo la strada seduti a terra intonando “La gente come noi non molla mai” e “Libertà”. I poliziotti sono scesi dai mezzi, un funzionario li ha più volte invitati a disperdersi “in nome della legge” poi sono stati azionati gli idranti. I portuali hanno anche chiamato un legale, l’avvocato Pier Umberto Starace, che fa parte del coordinamento no pass. “Teoricamente – ha spiegato agli occupanti – dopo il terzo avviso dovreste andare via secondo il Testo Unico di Sicurezza”.
All’art. 24 del Tulps si legge, infatti: “Qualora rimangano senza effetto anche le tre intimazioni ovvero queste non possano essere fatte per rivolta od opposizione, gli ufficiali di pubblica sicurezza o, in loro assenza, gli ufficiali o i sottufficiali dei carabinieri reali ordinano che la riunione o l’assembramento siano disciolti con la forza. All’esecuzione di tale ordine provvedono la forza pubblica e la forza armata sotto il comando dei rispettivi capi. Le persone che si rifiutano di obbedire all’ordine di discioglimento sono punite con l’arresto da un mese a un anno e con l’ammenda da euro 30 a euro 413”.
Un secondo lavoratore ha accusato un lieve malore, la barriera di agenti allora si è aperta per farlo passare ed
entrare nel porto per essere soccorso. Intanto, sono giunte altre persone nel piazzale – soprattutto a sostegno dei manifestanti – dove ora si trova un migliaio di persone.
Stefania Losito