La terza dose del vaccino anti Covid allargata a più cittadini, non solo a fragili e ultrasessantenni, tra la fine dell’anno e l’inizio di quello nuovo è un’ipotesi ragionevole. Lo ha detto il sottosegretario alla Salute Andrea Costa. Per estenderla a tutti, ha poi aggiunto, la politica deve prendere atto di quelle che saranno le indicazioni scientifiche. “Oggi le indicazioni che abbiamo sono di procedere con la terza dose sui fragili e gli ultrasessantenni – ha detto Costa – ma è ragionevole pensare che ci sarà un’estensione. Il compito del governo è farsi trovare pronto per la somministrazione e sotto questo aspetto garantiamo di esserlo, sia per quanto riguarda la logistica sui territori che per la disponibilità di vaccini”.
Sul riconoscimento del Green pass a quei cittadini che si sono vaccinati con sieri non autorizzati in Italia, il sottosegretario ha spiegato che c’è un dialogo a livello europeo, perché il problema non è soltanto italiano. “Credo che a breve arriveremo a dare la possibilità di ottenere la certificazione verde per poter lavorare a questi cittadini” ha spiegato Costa. Dopodiché, ha aggiunto, è possibile che sia prevista per loro la somministrazione di una dose di vaccino autorizzato.
Il sottosegretario ha anticipato, inoltre, che entro fine anno si potrebbe arrivare alla riapertura al 100% della capienza in quei settori dove ancora non è prevista. “C’è un dato positivo – ha spiegato Costa – c’è un aumento anche per le prime dosi, credo che arrivare al 90% dei vaccinabili sia un obiettivo raggiungibile in poche settimane e sicuramente entro fine anno, è una percentuale che ci permetterebbe una gestione più semplice e al Paese di ritornare appieno alla normalità”.
Gianvito Magistà