Poco spavalde, insicure e senza aggressività. E’ l’identikit della donna tracciato dallo storico ed accademico Alessandro Barbero, in un’intervista al quotidiano La Stampa, che ha naturalmente suscitato polemiche bipartisan. E soprattutto l’ira delle donne ( e non solo) sui social. Barbero parla delle donne in riferimento alla carriera e al raggiungimento di ruoli apicali. “Sarò impopolare – precisa – ma vale la pena di chiedersi se non ci siano differenze strutturali fra uomo e donna che rendono a quest’ultima più difficile avere successo in certi campi”, si legge. Poi, però offre una seconda possibilità. “Potrebbe essere solo una questione di tempo”, spiega l’accademico. “Basterà allevare ancora qualche generazione di giovani consapevoli e la situazione cambierà”.
Barbero, già noto per aver guidato la protesta degli accademici no Green pass, ha infatti assicurato: “Mi sono vaccinato, sia pure con qualche timore, e il Pass ce l’ho – chiarisce – ma resto della mia idea, ovvero che non mi piace l’obbligo di Green Pass per accedere ai mezzi pubblici o, peggio, per poter lavorare e ancor meno mi piace che i datori di lavoro debbano diventare controllori”.
La deputata di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli replica allo storico. “Venga a dibattere con noi dei temi di disparità salariali, professionali e di carriera, sui tempi del lavoro, sui servizi alla famiglia, sulle reti di sostegno alla genitorialità, sul merito, sulla possibilità di coniugare studio a militanza fin da giovanissime, sui costi della politica in una nazione in cui lavorano ancora troppe poche donne”.
“Ok, se il prof. Barbero vuole conoscere una donna aggressiva può parlare con me, dopo che ho letto le sue parole”. Così, su Twitter, l’eurodeputata Pd Pina Picierno.
La senatrice M5s Rossella Accoto, sottosegretaria al Lavoro e alle Politiche Sociali, si unisce al coro delle polemiche: “Voglio rispondere a Barbero nell’unica maniera possibile, con una domanda laconica – spiega – non crede che se milioni di donne grintose, preparate e pronte a lavorare, trovano ostacoli e muri alla propria carriera, e spesso purtroppo al mondo del lavoro, non sia più per colpa di certi dirigenti e accademici misogini e ancorati ad una visione patriarcale delle aziende e della società?”. “Magari sono questi dirigenti – rileva ancora – che vanno pensionati per far spazio ad una reale parità salariale e lavorativa”.
“Lo storico Barbero dovrebbe saperlo bene – chiarisce la sottosegretaria di Stato ai rapporti con il Parlamento, Deborah Bergamini (Fi) – le generalizzazioni su questioni comportamentali non portano mai a nulla di buono. Più che parlare di differenze strutturali tra i sessi, bisogna soffermarsi sulle diversità sociali e culturali. Per uno storico dovrebbe essere palese”.
Stefania Losito