Save the Children: 1 su 3 è convinto che arriveranno risposte su invecchiamento e clima
Gli adolescenti del mondo hanno piena fiducia nella scienza. Otto su dieci pensano che sia basata su dati e non su speculazioni e sia orientata al bene comune e non all’interesse di pochi; 1 su 3 pensa che invecchiamento della popolazione, energia sostenibile, diminuzione delle emissioni inquinanti e diseguaglianze socio economiche, siano i principali temi che la scienza dovrà affrontare tra dieci anni.
Sono questi alcuni dei risultati dell’indagine Ipsos realizzata per Save the Children, su un campione di 1000 ragazzi tra i 14 ed i 18 anni, sulla “Cittadinanza scientifica – opinioni e attitudini dei giovani relative alla scienza ai tempi del Coronavirus” contenuta nella XII edizione dell’Atlante dell’infanzia a rischio in Italia 2021.
Interrogati sul futuro dopo la pandemia, il 50% pensa che il proprio avvenire economico rispetto a quello dei genitori sarà uguale o peggiore e il 54% afferma che anche la qualità della propria vita sarà uguale o peggiore di quella dei propri genitori.
Oggi, secondo gli intervistati, i temi da affrontare per la scienza sono la pandemia (54%), la lotta al cancro (38%), lo smaltimento dei rifiuti (32%), la produzione di energia sostenibile (31%) e la fame nel mondo (29%). Ma per i prossimi dieci anni indicano priorità differenti immaginando che tra i problemi più urgenti vi saranno l’invecchiamento della popolazione (33%), la produzione di energia sostenibile (32%),
le diseguaglianze economiche (27%). Alla domanda su chi sentono che rappresenti meglio le loro idee per il futuro della società la fiducia ricade sulle ong e le organizzazioni di volontariato (35%), i movimenti come Friday for Future o Black Lives Matter (27%), meno sugli influencer (19%) e solo per il 10% su alcuni partiti politici.
Angela Tangorra