Dalla risata spontanea si può capire la provenienza geografica delle persone
Il modo in cui una persona ride differisce in base al gruppo culturale di appartenenza. Questo curioso risultato emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Philosophical Transactions B, condotto dagli scienziati dell’Università di Amsterdam, che hanno esaminato diverse tipologie di risate e il loro impatto su ascoltatori provenienti da diversi background culturali. Il team ha valutato il modo di ridere e di reagire alle risate di 273 partecipanti olandesi e 131 giapponesi. I volontari sono stati esposti all’ascolto di clip audio di risate prodotte spontaneamente o volontariamente da individui olandesi e giapponesi.
E’ stato chiesto loro di dedurre l’etnia della persona che rideva nella clip audio, e di distinguere le risate prodotte volontariamente da quelle spontanee. Stando ai risultati del gruppo di ricerca, i partecipanti riuscivano a capire la provenienza della persona che rideva. Allo stesso tempo, gli studiosi hanno scoperto che la risata spontanea viene considerata più positiva di quella forzata.
La risata spontanea, spiegano gli autori della ricerca, è una reazione a battute o situazioni divertenti e si distingue per alcuni marcatori difficili da imitare. La risata volontaria, invece, viene prodotta con un maggiore controllo vocale, per cui tende a codificare informazioni più affidabili.
“I nostri risultati dimostrano che gli ascoltatori possono rilevare se una persona che ride fa parte del proprio gruppo culturale o di un altro con livelli di accuratezza elevati – scrivono gli autori – sulla base di un breve segmento di risate. Questi dati si aggiungono alle prove crescenti a favore dell’idea che la risata rappresenti un segnale vocale importante che può essere utilizzato per una vasta gamma di inferenze sulla persona che emette il suono”.
Angela Tangorra