La Federazione Internazionale Taekwondo ho approvato l’affiliazione di “Athletica Vaticana-Vatican Taekwondo” come 211° membro effettivo della federazione stessa. Lo Stato vaticano, dunque, è entrato ufficialmente a far parte anche della famiglia internazionale di questo sport dopo atletica e ciclismo. Una mossa che farebbe sognare addirittura la partecipazione ai Giochi Olimpici estivi, magari già quelli di Parigi 2024.
“Siamo felici che il Vaticano sia entrato a far parte della nostra famiglia – ha detto il presidente di World Taekwondo, Chungwon Choue, dopo la decisione dell’Assemblea –. Il Taekwondo promuove da sempre l’inclusione e parla un linguaggio universale, a prescindere da ogni distinzione di razza e fede”.
L’Istituto San Pio X, in collaborazione con la federazione italiana, ha già istituito corsi di taekwondo per i seminaristi fin dagli ultimi mesi dell’anno scorso, a cui prendono parte 20 praticanti che si allenano tre volte alla settimana.
Sulla possibilità di vedere una delegazione del Vaticano alle Olimpiadi, però, getta acqua sul fuoco Monsignor Melchor Sanchez de Toca, direttore del Dipartimento Cultura e Sport del Pontificio Consiglio della Cultura. “I sogni sono belli, si fa sempre bene a sognare. Ma poi bisogna fare i conti con la realtà – ha detto – e ci sono molte questioni che vanno risolte praticamente”.
L’affiliazione alla federazione internazionale di taekwondo, spiega Sanchez de Toca, fa parte di un percorso che già un mese fa aveva visto la sezione di ciclismo essere riconosciuta dall’Uci e, in precedenza, Athletica Vaticana da World Athletics. “Prossimamente annunceremo altri accordi, a partire dal padel – ha spiegato Mons. Sanchez – ma per vedere atleti del Vaticano alle Olimpiadi la strada è ancora lunga”.
L’obiettivo non è di essere presenti ai Giochi, ma di portare attraverso lo sport il messaggio di Papa Francesco, quello di uno sport inclusivo, attento alle forme di marginalità, esclusione, disabilità.
“Se un giorno si arriverà alla nascita di un Comitato olimpico vaticano serve un riconoscimento da parte del Cio – ha rilevato il direttore – ecco perché dico che di passi ce ne sono tanti da fare ancora”. Nel frattempo Mons. Sanchez non esclude una presenza simbolica a qualche evento internazionale come i Giochi europei o i Giochi del Mediterraneo, che nel 2026 si svolgeranno a Taranto.
Gianvito Magistà