Inizierà il prossimo 6 giugno, davanti ai giudici di Bari, il processo a carico di un medico e due ostetriche dell’ospedale “Miulli” di Acquaviva delle Fonti, nel barese, accusati di aver contribuito con le loro presunte condotte negligenti a causare il decesso di una neonata il 30 giugno 2020. A processo andranno il ginecologo Angelo Fontana e le ostetriche Ilaria D’Auria e Eliana Donatiello. I genitori della neonata si sono costituititi parte civile.
I tre, secondo le accuse, avrebbero indotto al travaglio la madre della piccola a 24 ore dalla cosiddetta rottura delle acque, come previsto dalla procedura, ma in seguito non avrebbero monitorato il battito cardiaco del feto in maniera continuativa, ma in modalità intermittente. La piccola, in grave sofferenza respiratoria al momento della nascita, è stata trasportata d’urgenza nel reparto di terapia intensiva neonatale dell’ospedale “Di Venere” di Bari, dove poi è morta poche ore più tardi per asfissia perinatale con sindrome da aspirazione di liquido amniotico.
Vincenzo Murgolo