Nella discussione sul bollettino quotidiano del Covid, e se sia giusto diffonderlo o no, o ancora sull’isolamento e la guarigione, si inseriscono le Regioni. In attesa della riunione di domani del comitato tecnico scientifico del ministero della Salute, dagli enti regionali arriva la richiesta al Governo di semplificare la vita a chi è risultato positivo al Covid ma è vaccinato e non presenta problemi di salute: potrebbe essere esentato dall’obbligo tampone e vedersi ridotto l’isolamento di 7 giorni.
Anche l’assessore alla Sanita’ del Lazio, Alessio D’Amato, ritiene che si debbano “semplificare le procedure per gli asintomatici completamente vaccinati: negli Usa in questo caso la quarantena finisce dopo 5 giorni. Se il Cts intraprendesse questa linea di conseguenza non servirebbe contare gli asintomatici”.
Invoca la semplificazione pure il governatore ligure Giovanni Toti, che parla di “pandemia burocratica”. Il Governo, propone, “decida al più presto di tamponare solo i sintomatici, altrimenti non saremo travolti dai malati ma dalle carte e dai tamponi”.
Anche gli esperti si schierano sulla linea dell’apertura verso chi non ha sintomi. “I dati di oggi – sottolinea il direttore
dello Spallanzani, Francesco Vaia – mettono in evidenza un aspetto importante: sono diminuiti i ricoveri in terapia intensiva. Se questo trend, figlio della campagna vaccinale della terza dose, si stabilizzerà abbiamo bisogno di andare
incontro alle esigenze dei cittadini e snellire le procedure di isolamento e quarantena. Così come avviene negli Usa le persone vaccinate e asintomatiche, se positive, dopo 5 giorni di isolamento possono e devono tornare alle loro attività
quotidiane”.
Con le norme ora in vigore i contagiati che hanno ricevuto il booster o hanno completato il ciclo vaccinale da meno di 120 giorni devono stare in isolamento per 7 giorni purché siano sempre stati asintomatici o risultino asintomatici da almeno 3 giorni; al termine del periodo possono uscire dall’isolamento solo con un test molecolare o antigenico negativo.
E c’è anche chi vorrebbe l’eliminazione degli asintomatici dalla conta dei positivi. “Noi – spiega il presidente del Veneto, Luca Zaia – abbiamo avanzato per primi la proposta di non contare i positivi tra gli asintomatici. L’Edcd, il massimo organismo europeo sulla pandemia – sottolinea – dà già come indicazione di valutare solo i sintomatici. Tanto e’ vero che io, non piu’ tardi di una decina di giorni fa, ho proposto al Governo in riunione di modificare la definizione di caso. Non è più chiunque passi per strada ma il sintomatico”. Sulla stessa posizione il governatore della Toscana, Eugenio Giani, che in Toscana ha firmato “tre ordinanze di semplificazione”.
La Lombardia, che conta il maggior numero di ricoverati col Covid in terapia intensiva (253) e nei reparti ordinari (3.317), ha chiesto al ministero di non conteggiare come ricoveri dovuti a coronavirus i pazienti ospedalizzati per altre patologie e poi risultati positivi. Ciò per “dare una rappresentazione più realistica e oggettiva della pressione sugli ospedali causata dal Covid”.
Stefania Losito