I democratici lo avevano detto che erano preoccupati per il nome scelto dal centrodestra, quello del Cavaliere, per il Colle. E infatti Enrico Letta, in direzione Dem convocata con i gruppi parlamentari proprio per discutere della nomina al Quirinale, è molto chiaro: “Il centrodestra non ha alcun diritto di precedenza da vantare nell’indicare il prossimo capo dello Stato – sarebbe una scelta profondamente sbagliata come è sbagliata la logica dello scoiattolo di cercare voti. E arriva una proposta di un accordo: “Un largo patto di legislatura per completarla nei tempi naturali, fatto di tre punti: l’elezione di un o una presidente della Repubblica istituzionale, super partes, di garanzia per tutti; la scelta forte di dare energia perché i prossimi 14 mesi di governo siano efficaci in continuità ma con rinnovata energia; completare le riforme per la buona politica”.
Fra gli obiettivi del Patto per il Quirinale, Letta menziona la “limitazione del fenomeno del trasformismo parlamentare, che è uno degli elementi di maggiore lontananza dei cittadini dalle istituzioni, fino alla nostra disponibilità, che abbiamo sempre dato, ad aggiustare la legge elettorale, che non è la più bella legge elettorale che potremmo avere”.
Poi arriva il monito, durante il suo discorso: “Serve continuità nell’azione di governo, il Paese non può permettersi il voto. Il Pd sta dimostrando, e gli italiani se ne stanno accorgendo, di avere a cuore niente più che l’interesse del Paese”. “Il nostro interesse coincide con l’interesse del Paese – ha aggiunto il segretario Pd – la scelta vogliamo compierla
con questo spirito, libero, generoso, di responsabilità, per ottenere risultati tutti insieme”.
Da qui, anche l’ammissione di non avere una maggioranza assoluta in Parlamento e la necessità di un’intesa con gli alleati: “Dobbiamo confrontarci con altri per fare una scelta”, sottolinea.
E assicura: “Siamo ottimisti che il nostro atteggiamento ci consentirà di convincere tutti e arrivare alla soluzione migliore arrivando al più presto possibile all’elezione di un presidente all’altezza dell’eredità di Mattarella”.
Stefania Losito