Il tasso di occupazione delle donne nella fascia 15-64 anni al Sud “è precipitato al 33%” contro un tasso di occupazione del 59,2% al Centro-Nord e del 63% nell’Ue-27″. E’ l’analisi di Confcommercio in un rapporto sul Sud e il Pnrr sui dati al 2019. Riviste al ribasso le stime della rappresentanza d’impresa sul Pil per quest’anno: dal 4% stimato a dicembre al 3,5-3,7%. Il dato ufficiale arriverà nelle prossime settimane. Il governo al momento prevede per quest’anno una crescita del 4,7%.
“Nel Sud, prima della transizione green e tecnologica, bisogna affrontare la transizione demografica”, commenta Confcommercio durante la presentazione del report, facendo notare che la popolazione del Sud “è scesa di 400 mila unità rispetto a 25 anni fa ed è scesa di 600 mila unità negli ultimi 10 anni, da 20,8 milioni del 2007 a 20,3 del 2019”.
A proposito di Mezzogiorno e risorse del Pnrr, il direttore dell’Ufficio studi dell’associazione di categoria, Mariano Bella, chiarisce che “il successo del Pnrr è un obiettivo sfidante a livello nazionale ma è un obiettivo ancora più sfidante per il Mezzogiorno” perché “il Sud ha ritardi amministrativi, burocratici e produttivi”. Questi ostacoli “o vengono superati e quindi l’efficienza degli investimenti anche nel Mezzogiorno è massima, oppure è lecito porsi un punto interrogativo sulla riuscita e il successo di questo grande progetto collettivo”.
“La crisi Covid ha indebolito ulteriormente il Mezzogiorno in termini di occupazione, capitale produttivo e reddito – spiega il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli – con il Pnrr è possibile recuperare il terreno perduto attraverso quasi il doppio degli investimenti pubblici che, se indirizzati presto e bene, attireranno anche ingenti risorse private rafforzando la filiera turistica. Solo così potremo assicurare una crescita robusta non solo al Sud ma all’intero Paese”.
Stefania Losito