Quattro persone, un 47enne, un 46enne, un 29enne e un 19enne, vicine al clan mafioso di Bari dei Capriati, sono state arrestate dalla polizia. Avrebbero costretto un imprenditore di Putignano, nel Barese, titolare di una società di distribuzione, installazione e gestione di apparecchiature elettroniche, a pagare il pizzo al clan per poter continuare a lavorare. Avrebbero anche picchiato suo fratello e minacciato lo “spegnimento” delle apparecchiature installate in alcuni esercizi commerciali gestiti dalla vittima e l’esclusione, così, dal mercato putignanese.
I quattro sono accusati dei reati di tentata estorsione continuata e lesioni personali in concorso, aggravati dal metodo mafioso. I fatti contestati risalgono alla scorsa estate.
Stando alle indagini del commissariato di Putignano, coordinate dal pm della Dda di Bari Federico Perrone Capano, i due indagati più giovani, per “convincere” l’imprenditore a versare il denaro, avrebbero anche aggredito con violenza il fratello della vittima: trattenuto da uno dei due, sarebbe stato colpito dal complice con numerosi pugni al volto. Dopo averlo fatto cadere lungo la rampa di scale all’interno di un circolo ricreativo, avrebbero continuato a colpirlo con calci e pugni all’esterno del locale, causandogli lesioni e ferite con prognosi di 40 giorni.
Gianvito Magistà